In occasione dell’inizio dei lavori per l’allargamento della strettoia di via Pozzopiano, il Comitato Bene Comune si pone comunque delle domande, in particolare se l’abbattimento del muro sia stato regolato da un esproprio o accordo con la proprietà: «Quella dell’inizio dei lavori è una buona notizia. Finalmente – scrive per esempio Enzo Scaringi – verrà cancellato quello schiaffo senza mani alla città, che dura da 40 anni. Piacerebbe però, per chiarezza e lucentezza, avere notizia del decreto di esproprio, d’altra parte motivo di orgoglio. Sarà contento anche il muro gonfio dei giardini Telesio e quella imbracatura alta. Ed anche la particella catastale di proprietà comunale, quindi anche nostra. È sicuramente tutto a posto, ma piacerebbe saperlo».

Non avendo avuto riscontro, Scaringi si domanda ancora: «Il tanto sbandierato esproprio pare non abbia avuto seguito. Sulla possibilità di leggere il decreto di esproprio non ha potuto replicare nessuno», domandandosi se il decreto dunque esista o meno. Mentre sembra esistere invece «un accordo, con la proprietà. E quale accordo? Non sappiamo. Trattasi di accordo per indennizzo economico oppure è stato ceduto qualcosa? Niente, un accordo in sostanza a nome dei cittadini del quale i cittadini, finora, non hanno notizia. È utile ricordare che la delibera del cc n. 151 di dicembre 2018 cita l’approvazione del vincolo preordinato di esproprio. Quindi viene approvato esproprio mentre poi si realizza un accordo? Ritengo sia una grossa sconfitta per la città».

Insomma, dal Comitato Bene Comune Anna Rossi spiega: «Ci teniamo a sottolineare che c’è differenza tra esproprio (il diritto delle amministrazioni a prevaricare la proprietà privata previo indennizzo in nome di un interesse pubblico) e accordo con la proprietà, i cui termini sarebbe giusto portare a conoscenza della cittadinanza che ha diritto di sapere qual è la contropartita. Soprattutto se si considera poi quanto questa amministrazione abbia posto in campagna elettorale l’accento sulla promozione della partecipazione cittadina e del confronto costante con i cittadini sulle decisioni politiche».