Nei giorni scorsi il TAR Puglia ha pronunciato una sentenza con cui ha rigettato il ricorso, proposto da una società per la telefonia mobile, con cui erano stati impugnati una serie di atti amministrativi posti in essere dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di BAT e Foggia e dal Comune di Trani per evitare l’allocazione di una antenna per la telefonia mobile su un immobile ubicato su via Alvarez di fronte al Castello Svevo.

La sentenza ha evidenziato due ordini di ragioni per il rigetto del ricorso giudiziario: 1) il fabbricato sul quale era stata prevista l’ubicazione dell’antenna ricade all’interno della zona Storica “A”; 2) inoltre ricade nella fascia dei 300 metri dal mare.

Infatti come spiegato nella sentenza “Non può dubitarsi…. che la proposta ubicazione dell’antenna sia suscettibile di determinare una significativa interferenza con la prospettiva e lo skyline del Centro storico e della costa Tranese, tenuto conto della complessiva cornice ambientale e paesaggistica. L’intero complesso rappresenta un unicum ambientale e architettonico di rilevante valore artistico e culturale posto che: a) il decreto di vincolo 1.2.2008 ha-in particolare- prescritto di salvaguardare le condizioni di prospettiva, luce, cornice ambientale e decoro dell’area indicata; ..b) e – a sua volta  –  il decreto di vincolo 13.4.2011 ha stabilito che dovrà essere mantenuta e conservata l’integrità planimetrica delle piazze, strade e luoghi pubblici esterni all’area del fossato al fine di garantire la godibilità pubblica del rapporto imprescindibile esistente tra Mare, Castello e Centro Antico, consolidato nel corso dei secoli in quanto il mare era la principale via di accesso alla città della quale l’area in questione costituisce “porta””.

La vicenda assume, inoltre, particolare significato considerato che la difesa di quello splendido scorcio del nostro patrimonio artistico, paesaggistico e storico, andata a buon fine per la sussistenza delle suddette motivazioni, è stato il frutto della proficua collaborazione di due Enti Pubblici coinvolti (Comune di Trani e Soprintendenza Bat) con il privato proprietario dell’immobile fortemente voluta dall’assessorato all’ambiente guidato da Michele di Gregorio.