La Procura di Trani ha chiuso le indagini a carico di dieci persone coinvolte, a vario titolo, nelle vicende relative alla gestione della squadra locale di calcio, la Asd Vigor Trani. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione ci sono anche l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro, e il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, dal 2015 alla guida di una giunta di centrosinistra. Giancaspro è accusato di aver stretto un accordo con Bottaro «per intraprendere affari nella città in cambio del suo finanziamento dell’Asd Trani». In particolare, l’ex patron del Bari e tre persone considerate suoi prestanome (l’avvocato Michele Bellomo, Michele Amato e Emanuele Mosconi) rispondono, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, autoriciclaggio, reati di bancarotta fraudolenta, peculato in concorso, falsi e abuso d’ufficio nell’ambito della gestione delle società riconducibili al cosiddetto “Gruppo Giancaspro” (quali Football Club Bari 1908 spa, Albicocco srl, Apulia Re srl, Kreare Impresa srl, Stella Power sl). Secondo la pm Silvia Curione, che ha coordinato le indagini, dalle casse di queste società “venivano a vario titolo sottratte somme di denaro poi autoriciclate da Giancaspro e riciclate dai suoi prestanome Amato, Bellomo e Mosconi nell’associazione dilettantistica Vigor Trani calcio, amministrata di fatto dal Giancaspro medesimo, societa’ finanziata dal Giancaspro al fine di ottenere occasioni di illecito profitto nella città di Trani” (tra le altre cose, l’affidamento temporaneo della gestione dello stadio a condizioni di favore).

In particolare Giancaspro, in qualità di ad della Football Club Bari 1908 dichiarata fallita dal Tribunale di Bari a gennaio, avrebbe distratto – secondo la Procura – somme per complessivi 77.453 euro dalla cassa parcheggi e dal conto della società per destinarle alla Vigor, attraverso i suoi prestanome. Per questo Giancaspro, il 17 maggio scorso, fini’ anche in carcere su ordinanza del gip di Trani (per essere scarcerato un mese dopo dal Riesame), mentre gli altri tre finirono ai domiciliari insieme ad Alberto Altieri, già vicepresidente dell’Asd Vigor Trani. Nel 2016 l’amministrazione comunale tranese, per risollevare le sorti della Vigor, avrebbe contattato Giancaspro, che sarebbe diventato socio occulto e amministratore di fatto della società calcistica. Il sindaco Bottaro (che è stato indagato a piede libero) deve rispondere di concorso in peculato con Altieri, Amato e Bellomo, nonché per falso ideologico e abuso d’ufficio. In attuazione dell’accordo stretto con Giancaspro nel settembre 2016, il primo cittadino si faceva promotore – sempre secondo la Procura – presso la Giunta di una delibera con cui dava indirizzo al dirigente di riconoscere in favore dell’asd Vigor Trani un illecito rimborso spese sostenute per la gestione dello stadio. Secondo gli inquirenti, infatti, si trattava di una motivazione di comodo, adottata al fine di occultare la reale ragione sottesa al pagamento di tali somme, pari complessivamente a 46mila euro, erogate poi a titolo di restituzione ad Altieri, Amato e Bellomo delle quote investite nella Asd. Il sindaco avrebbe anche sollecitato gli organi preposti a provvedere con priorità alla liquidazione delle corrispondenti fatture emesse dalla Vigor e, nelle stesse date del 2017 in cui l’Asd otteneva il pagamento di questi fatture, la stessa procedeva al rimborso di Bellomo, Amato e Altieri. Questo avveniva, secondo la Procura, «distraendo il denaro del Comune di Trani dalla sua destinazione pubblica naturale e indirizzando al soddisfacimento degli interessi del sodalizio». L’avviso di conclusione delle indagini e’ stato notificato anche all’ex segretario comunale Carlo Casalino (che risponde di falso ideologico per la sottoscrizione della delibera), nonché al comandante della polizia locale, Leonardo Cuocci Martorano, al funzionario Pasquale Ferrante e al consigliere comunale Diego Di Tondo (per abuso d’ufficio).