Al fine di svolgere attività di informazione per pubblico servizio, l’assessore ai diritti degli animali, Michele di Gregorio, e il consigliere con delega al randagismo, Raffaella Merra, rammentano che, se da un lato la legislazione nazionale e quella regionale (nel rispetto del principio della tutela di tutti gli animali di affezione) hanno introdotto l’obbligo dello Stato di promuovere e disciplinare la tutela degli animali di affezione (condannando gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo ed animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente) dall’altro impongono a tutti i cittadini che meritoriamente si prendono cura delle colonie feline e dei cani randagi, di rispettare le regole civiche del rispetto degli altri cittadini e dei luoghi in cui gli animali sono stanziali.

Si rammenta che la legge, tra le altre cose, vieta il maltrattamento dei gatti che vivono in libertà i quali sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente con l’ausilio delle associazioni di volontariato. “Il tutto – concludono di Gregorio e Merra – per meglio garantire la convivenza tra gli uomini e gli animali”.