L’Associazione Nazionale Magistrati «evidenzia che la magistratura è capace e pronta ad intervenire efficacemente nei confronti degli appartenenti all’ordine giudiziario che con i propri comportamenti e le proprie condotte violano le regole, tanto quelle penali quanto quelle, non certamente secondarie, disciplinari e del codice etico».

Così in una nota la Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm, a proposito dell’arresto di due magistrati, Antonio Savasta e Michele Nardi, per vicende legate al periodo in cui erano in servizio a Trani, dal 2014-18. «In merito alle notizie relative a due procedimenti penali condotti dalle Procure della Repubblica di Lecce e di Roma in cui risultano coinvolti, tra gli altri, alcuni magistrati, senza entrare nel merito delle vicende che saranno accertate dai colleghi che procedono e fatta salva la presunzione di non colpevolezza, ribadisce la centralità della questione morale, cardine fondamentale e imprescindibile per un ordine giudiziario dotato di credibilità ed autorevolezza, valori che i magistrati per primi devono coltivare e praticare, sempre e senza eccezione alcuna, nell’esercizio e fuori dall’esercizio delle proprie funzioni», sottolinea la nota.