Domenica sfortunata per l’Apulia: le tranesi vedono interrompersi la striscia di vittorie, che durava da cinque incontri, sul campo del Chieti, una delle maggiori forze del campionato. Il punteggio finale di 2 a 1 è frutto di una partita molto combattuta, in cui a decidere sono state delle disattenzioni su calcio piazzato.

La prima frazione si apre con una occasione incredibile per le pugliesi: sulla punizione battuta dalla trequarti da Chabane, la palla sbatte sul palo interno, carambola sul portiere e finisce clamorosamente fuori. Molto attiva anche Maknoun, oggetto di un pressing asfissiante da parte delle avversarie, che in un paio di occasioni arriva vicinissima alla rete. Le padrone di casa sfruttano molto bene le ripartenze e più volte è Di Bari a calare la saracinesca per evitare lo svantaggio.

Nel secondo tempo, è ancora l’Apulia a divorarsi un vantaggio in contropiede con Maknoun prima di subire le due reti decisive. Su punizione dalla sinistra, la palla spiove sul secondo palo dove Vukcevic è inspiegabilmente libera di calciare a rete. Le biancazzurre avvertono il contraccolpo e perdono anche la guida in panchina: mister Mannatrizio viene infatti allontanato per proteste. Pochi minuti dopo, il Chieti va di nuovo in gol: azione-fotocopia della precedente, con una punizione dalla sinistra trasformata dalla deviazione in area di Antonsddottir. Sempre su calcio piazzato, accorcia le distanze la neoentrata Volpe. I cinque minuti finali sono un vero e proprio arrembaggio delle biancazzurre: prima Chabane illude tutti con una potente conclusione che gonfia solo la parte esterna della rete, poi Maknoun divora il pareggio dopo aver saltato il portiere, infine anche Sgaramella spara fuori l’ultima preghiera.

Risultato finale che va molto stretto alle pugliesi, che soffrono anche due occasioni sospette nell’area avversaria: ma, a differenza del turno precedente, il direttore di gara non è stato dell’avviso di fischiare l’estrema punizione. L’Apulia torna a casa con una buona prestazione complessiva e collettiva, con Riccio in grande spolvero e in marcatura asfissiante sulla spinosa Vukcevic, l’avversario più temibile in campo.