«La nostra cara Amet è debole con i forti e forte con i deboli. Mentre non si riscuotono bollette per milioni di euro da anni, invece si “taglia” l’energia elettrica a della povera gente che non ha pagato due bollette per un totale di cento euro», sono queste le parole di Gino Magnifico, responsabile del SUNIA, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari di Trani.

Sulla questione Amet e del mancato pagamento delle fatture si era espresso già Aldo Procacci, consigliere comunale del Movimento Trani#Acapo: «Ma come è possibile che ci siano utenti che hanno maturato debiti con Amet per 30.628,57 euro, pari a 15 fatture non pagate? Ce n’è uno che deve 6.415 euro per 45 fatture non pagate e un altro 6.017 per 42 fatture non pagate. Come è possibile? Chi ha permesso a questi utenti di maturare questi debiti senza che venisse distaccata la fornitura? Io credo che sia arrivato il momento di denunciare questa autentica “bollettopoli” alle autorità preposte».

Numerosi sono i problemi di Amet, dal mancato addebito del canone Rai in fattura all’incapacità di una gestione regolare e informatizzata del sistema di fatturazione. L’AEEG (Autorità per l’Energia elettrica e il Gas) ha esteso precise regole in merito al pagamento delle fatture e di tutti i casi in cui, nonostante la morosità, non si può procedere al distacco della fornitura di luce e gas. Nel caso di morosità, il venditore della fornitura di energia elettrica e del gas è obbligato ad inviare al cliente una raccomandata, anche senza avviso di ritorno in cui indica il termine ultimo per procedere al pagamento. In particolare il termine ultimo non può essere inferiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata da parte del venditore o 15 dall’invio della raccomandata stessa. Nella raccomandata devono essere debitamente indicate le modalità con cui il cliente deve poi comunicare l’avvenuto pagamento (via telefono, fax, ecc), il termine entro cui (se continua a non pagare) il venditore invierà la richiesta al distributore per sospendere la fornitura di luce e di gas, insieme al costo dell’eventuale sospensione e riattivazione della fornitura, la cosiddetta messa in mora. È bene precisare che in caso di morosità, il venditore potrà chiedere al distributore di sospendere la fornitura di luce, decorsi 3 giorni lavorativi dall’ultimo utile per pagare come indicato nella raccomandata.

È questo quello che è successo alla famiglia di cui Gino Magnifico denuncia il caso?

Aldo Procacci prosegue: «Temiamo che dentro Amet ci sia qualcuno che sulla gestione del credito faccia il bello e il cattivo tempo. Sui distacchi esistono delle regole o sono a discrezione di qualcuno? Nessun cittadino normale potrebbe arrivare a 42 fatture non pagate. O no? Questo conferma quello che stiamo dicendo da tempo, ossia che il Comune di Trani, con tutte le sue articolazioni, fa il forte con i deboli e il debole con i forti. Questa situazione è intollerabile, denunceremo anche questo e così capiremo chi sta consentendo tutto questo. Non abbiamo potuto ricevere i nominativi di questi utenti per ragioni di privacy, ma se qualcuno finalmente deciderà di indagare forse si scoprirà che tra i morosi tollerati ci sono i soliti amici degli amici».

Antonio Procacci, portavoce del Movimento conclude: «Quindici mesi di Bottaro e nove mesi di Danisi non hanno prodotto nulla. Al contrario, l’immobilismo sta portando l’azienda totalmente alla deriva, senza un minimo di organizzazione interna, con settori completamente allo sbando. Che Amet gran parte

Una serie di dubbi e perplessità incombono su Amet, ma nulla si fa per dissiparli.