Raimondo Lima, consigliere di minoranza, rende noto sulla propria pagina Facebook: «Dopo aver presentato la mozione relativa alla proposta di riduzione Tari per combattere lo spreco alimentare, posta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, prendendo spunto da una recente proposta di legge protocollata in Regione Toscana, domani protocollerò al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco una mozione in merito al sistema di rendicontazione delle spese sostenute per la crisi migranti. Questo settore, che muove ormai interessi e cifre importanti, presenta molti lati oscuri in quanto i soggetti che gestiscono gli immigrati non sono tenuti a giustificare come hanno speso i soldi pubblici ricevuti. Nessuno scontrino, nessuna fattura, nessun dettaglio delle spese. É ora che anche le istituzioni locali accendino i riflettori sul business dei migranti».

Già Mario Giordano, nell’ultimo libro, Profugopoli. Quelli che si riempiono le tasche con il business degli immigrati, (Mondadori 2016) ha raccontato, in un’inchiesta serrata, una storia che fa arrabbiare, discutere e certe colte anche vergognare. È la storia dei più incredibili modi per improvvisarsi centro d’accoglienza per migranti e guadagnare molti soldi.

L’ingresso dei migranti nelle città italiane deve essere il frutto di una democrazia matura, e deve rispettare i diritti e i doveri dell’accoglienza, dell’integrazione e soprattutto della legalità.

Fare in modo che i soggetti che si occupano di offrire vitto, alloggio e attività per gli immigrati a rendicontare tutte le spese effettivamente sostenute e non avere rimborsi forfettari solo in base al numero di persone a carico e in base ai giorni di permanenza nelle strutture potrebbe essere un modo per rendere chiara una situazione che in Italia genera numerose polemiche, dissipando i dubbi che spesso la questione migranti genera.