È stato uno dei temi più discussi quello della presenza di cani all’interno della villa comunale, che è stata aperta agli animali a quattro zampe grazie alle sollecitazioni dei consiglieri del gruppo Cor che avevano proposto, tramite interrogazione consiliare, un’area di sgambamento, nei pressi del boschetto.

La consigliera comunale Raffaella Merra sulla sua pagina facebook ha manifestato grandissima soddisfazione per questo passo ed ora spera nel buon senso di tutti i cittadini.

La delibera citata sull’avviso esposto all’esterno del cancello della Villa è la n. 227 del 2000 ed elenca le specifiche che consentono ai cittadini di entrare accompagnati dai propri cani in villa: «È fatto obbligo ai conduttori di cani di essere muniti di guinzaglio, museruola, bottiglia d’acqua ed il “kit” necessario per la raccolta delle deiezioni».

Tuttavia se l’applicazione di questa delibera è stata ben accolta da alcuni, ha fatto nascere un dibattito in merito alla correttezza etica dell’applicabilità di questa norma.

Aldo Procacci, capogruppo di Trani a capo, interviene sulla questione dei cani in villa comunale. Procacci parla di una “signora”, «padrona di un bel cagnone nero, inorgoglita, che entrava in villa dicendo al proprio cane “dai andiamo in villa”, come se il cane da tempo le chiedesse di farlo. Invece io credo che, se i cani potessero parlare, direbbero ai propri padroni che preferirebbero andare in un luogo dove correre in libertà, e sarei proprio curioso di conoscere l’opinione di chi ha un cane e lo ama davvero. Dunque, le delibere vanno fatte applicare, ma soprattutto lette bene e rispettare e, a volte, si possono anche revocare . Si trovi un luogo più consono della villa comunale, per permettere agli animali di essere in libertà ed ai loro padroni di rilassarsi. Maggiore rispetto per i nostri luoghi, i cittadini gli animali».