Antonio Loconte, coordinatore Cittadino Riva Destra in una nota stampa pone attenzione su una serie di domande senza risposta: «L’assessore alla Polizia Locale, nonostante le nostre ripetute richieste di chiarimenti, continua a non degnarci di risposta alcuna. Delle due l’una: o vale il più classico dei “chi tace acconsente” (non avendo validi argomenti da contrapporre a confutazione delle nostre tesi, l’assessore preferisce optare per il silenzio) oppure Giuseppe De Michele non ritiene opportuno rispondere alle domande, lasciando che i dubbi continuino ad offuscare le menti di una parte dei cittadini tranesi. Il nostro assessore “part-time”, difatti, si è mostrato da sempre disinteressato rispetto ai quesiti sollevati».

Loconte prosegue: «In principio, avevamo richiesto  lumi sui paletti acquistati con soldi pubblici e istallati lo scorso anno presso il “Marechiaro”, paletti scomparsi nel nulla dopo essere stati rimossi a fine estate 2015 senza alcuna spiegazione logica. Successivamente abbiamo chiesto delucidazioni in merito a quella che l’amministrazione definisce “ZTL” (sull’area portuale) mentre per noi ha i requisiti di un’isola pedonale. Ancora, prive di qualsivoglia risposta sono rimaste le domande sulla mancata assunzione dei “vigili stagionali”: puntualmente, la via seguita dall’assessore è stata quella del silenzio, come se si trattasse di un problema non riguardante il suo settore di competenza».

E ancora: «Infine, abbiamo chiesto chiarimenti riguardo l’installazione dei famosi velobox rilevando una serie di eccezioni alle quali nessuna risposta è pervenuta. Dopo aver ricordato all’esperto Assessore De Michele che i velobox, come previsto da Codice della Strada, possono essere installati solo su strade “a scorrimento veloce” che presentino le caratteristiche richieste dalla legge (art. 2 lettera d CdS) e che quando attivi devono essere “presidiati” da una pattuglia della polizia locale, in assenza della quale tutte le multe sono contestabili, abbiamo scoperto un’altra anomalia:  da quanto risulta dalla determinazione dirigenziale, quei velobox furono “pensati” e poi “acquistati” per essere installati su via Malcangi e sulla S.S. 16 Adriatica (per meglio intenderci nei pressi della “Seconda Spiaggia” e del lido “Matinelle”). Per quale motivo, quindi, sono stati poi istallati su via Falcone? Quella determinazione non doveva forse essere ritirata e annullata prima di procedere al “trasloco” dei velobox?  L’idea originaria (APPREZZABILE) di tutelare i pedoni che, nel periodo estivo, affollano quel tratto di strada è magicamente tramontata senza alcuna spiegazione spostando i velobox su Via Falcone».

E infine, Loconte conclude: «Quelle “scatole arancioni con telecamera” sono un vero e proprio mistero! Non sappiamo perché sono state piazzate in quel punto, non sappiamo se sono “omologate” e se realmente sanzionano i veicoli che procedono a velocità elevata. L’unica convinzione è che, anche questa volta, non riceveremo alcuna risposta né dall’assessore “part-time” né, tantomeno, dall’amministrazione “silente”».