Ha chiuso i battenti oltre dieci anni fa e da allora non ha mai più riaperto. La casa di riposo Vittorio Emanuele II di Trani continua a restare un contenitore vuoto, nonostante all’epoca fosse stato annunciato un rapido ripristino delle attività, subordinato a lavori di ristrutturazione che però non sono mai partiti. Il Comitato in difesa della casa di riposo nato nel 2022 è tornato a riunirsi per lanciare un appello alle istituzioni che dovrebbero interessarsi della sua gestione affinché si sblocchi una situazione che si protrae da troppo tempo. La struttura – oggi inutilizzata – ha accumulato debiti per circa due milioni di euro. Eppure, secondo stime attendibili, il patrimonio dell’Asp – tra fabbricati, terreni, locali, un appartamento e persino un villino – avrebbe un valore almeno quattro volte superiore.
L’ultimo commissario straordinario della casa di riposo, Daniele Santoro, ha terminato il suo mandato a maggio e da allora si attende una nuova nomina da parte della Regione. Sotto la sua gestione si è proceduto alla vendita di un terreno agricolo di proprietà dell’Asp con cui si è potuta ripianare una parte dei debiti accumulati con gli ex dipendenti. Secondo il Comitato, ci sono tutti i margini per far ripartire una realtà che, per anni, ha rappresentato un punto di riferimento per tanti anziani del territorio.
Il servizio.



































