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E se fosse Andrea Ferri il tanto cercato (nei decenni) candidato forte per Trani alla Regione? E se fosse lui, in fin dei conti (nel vero senso dell’espressione) a giocarsela ed a spuntarla alla Regione?

In effetti i tranesi, anche in modo abbastanza trasversale, che non è una cosa tanto consueta e scontata per questa città, stanno ragionando su più fattori e ci stanno facendo il classico “pensierino”.

È proprio un pensierino che col passare delle settimane sta mutando in “pensiero stupendo” fino a poter diventare, alla fine della corsa, una certezza.

Prima di tutto vediamo perché la legge elettorale potrebbe permettere ad Andrea Ferri di giocarsela. Sì perché, paradossalmente, il fatto che il centro destra, la coalizione cui Andrea appartiene, non abbia un candidato forte, potrebbe “premiare” i singoli candidati come Andrea.

Considerando che FdI potrebbe raccogliere 12 o 13 seggi in Puglia, con 2 seggi a testa per ogni Provincia e considerando pure una vittoria (ipotizzata) del centro sinistra sopra la soglia del 40 per cento che porterebbe in ogni caso 29 seggi ai vincitori e 21 agli oppositori (sotto il 40 saremmo al massimo a 27 seggi per i vincitori), ecco che l'”allineamento” favorevole dei numeri per accedere alla Regione potrebbe portare alcuni candidati, e fra questi il nostro Andrea, ad essere eletto.

Un obiettivo assolutamente alla portata della piazza tranese tenendo presente che, da quanto sappiamo, Andrea sta lavorando non solo nel proprio recinto, con importanti contatti anche in altre città – grazie alla rete fondamentale di Fdi nel circuito provinciale che porta simpatie per Andrea anche in altri Comuni – ma anche tramite proficui incontri con fette di elettori non necessariamente legate al suo partito.

D’altronde, lo sappiamo e lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, Ferri ha sempre dimostrato una certa capacità di dialogo con forte impronta diplomatica, un talento innato nel riunire e non dividere, che tradotto in termini più semplici è la virtù di saper intercettare un consenso trasversale. Quello che ci vuole. Quello che ci vorrebbe.

Tutto questo tenendo conto che ci sarebbe l’opzione del voto trasversale che tanto “ingolosirebbe” ampie fette di elettorato tranese, posto nella condizione di votare, faccio un ipotesi, eh, De Caro presidente e Ferri consigliere.

Poi dovremmo metterci un altro “carico da 90” su queste considerazioni prettamente politiche e slegate dal Ferri uomo, che al di là di tutto, abbiamo conosciuto in questi anni: il “carico” di cui parlo consisterebbe nella valutazione data allo stesso Ferri nel panorama dei politici locali, specie se rimaniamo sul nostro territorio: è un politico che in questi anni ha maturato un’esperienza forte, vedi il ruolo di capogruppo consiliare di FdI a Trani, si è fatto le ossa ed ha dimostrato quella “postura” istituzionale per relazionarsi con le varie “stanze dei bottoni”.

Il pensierino sta diventando pensiero stupendo. Il pensiero stupendo sta diventando certezza. I tranesi ci stanno ragionando.