
Dalla frenesia dell’estate (vecchio film anni 50) alla frenesia per le elezioni, laddove la seconda rende molto più attivi e veloci negli atti i nostri politici. A parte un’estate moscia, infatti, fatta eccezione per Di Martino e qualche buon concerto, è l’avvicinarsi delle elezioni che rende iper attivi i nostri amministratori.
Come avvenuto cinque anni fa, li vedi zompettare da un’inaugurazione all’altra, (spesso anche giustamente fischiati, vedi fari allo stadio o nozze re Manfredi), da un’apertura di cantiere all’altra, con quei sorrisi tirati a favore di telecamere e telefonini.
Ci risiamo: sarebbe stata più utile una frenesia da inaugurazione e atti nell’arco dei passati quattro anni, laddove, via Pozzopiano allargata a parte, non si è visto alcun movimento da zompettari. A parte le decine di alberi tagliati, altra eccezione che ha visto l’amministrazione Bottaro Ferrante molto attiva, non abbiamo notato frenesia da interventi e inaugurazioni negli anni precedenti a questo che precede le elezioni. Apro una parentesi per ricordare che tra via Venezia e via Arno sono stati abbatuti circa quaranta alberi senza che siano ancora stati sostituiti, a differenza di quanto “promesso” dal vice sindaco Ferrante.
Che sia una tattica voluta o no, circa la frensia da ultimo anno, ai giorni nostri dobbiamo però registrare un’involuzione da parte degli zompettari. La frenesia ora è un po’ troppo spinta e porta ad una fretta che la saggezza popolare ha sempre condannato facendo riferimento ai famigerati “gatti ciechi”.
Pensando poi al nodo della chiusura dell’area adibita a parcheggio per il Tribunale da questi giorni fino alla fine dell’anno, credo che possiamo vedere anche “gatti amari”, soprattutto per le categorie di lavoratori impegnati in quegli uffici, a cominciare dagli avvocati ed in particolare da tutti quelli che provengono da altre città.
Perché gatti ciechi? Perché gatti amari? Perché i nostri amministratori, pure aspiranti alla conferma (dramma vero, sia per loro che per noi) son partiti lancia in resta (e non solo) pianificando un provvedimento così “pesante” sulla ricaduta e sulle conseguenze della vita pratica e quotidiana di quelle categorie di lavoratori in Tribunale, senza pensare ad un piano alternativo per permettere facili e veloci parcheggi dopo la chiusura di un’ampia area che comprende piazza Re Manfredi, compresa piazza Duomo, via Alvarez, via Accademia dei Pellegrini, via Lionelli e via Finanzieri.
Lo scontento dell’inverno tranese, già alimentato da svariati provvedimenti nefasti, sta provocando una pioggia di segnalazioni e richieste di “aiuto”. A noi in particolare una vibrante protesta in merito giunge dall’associazione de “Le Avvocate Italiane” che si sono “messe in fila” nelle ultime ore, insieme ad altri gruppi di professionisti e lavoratori penalizzati dal provvedimento in questione, sottolineando in particolare, come già fatto da noi in questo articolo, le difficoltà che saranno procurate ai numerosi avvocati che giungono da fuori Trani.
Mentre l’avvocato indigeno potrà bene o male organizzarsi con ombrelli, scodelle, borsette e toga in mano, per lunghi attraversamenti che lo porteranno (sudato o comunque bagnato) al suo posto di lavoro, l’avvocato forestiero dovrà ingegnarsi, a discapito di tempi e rendimento, per parcheggiare chissà dove per poi arrivare in Tribunale.
Non è più un problema politico ormai (di quello si può sempre discutere, del livello dei nostri politici intendo) ma qui è proprio una rievocazione permanente della “Corrida”. Coi Dilettanti allo sbaraglio.
Gatti neri, gatti ciechi, gatti amari.