Carlo Di Meo, vigile urbano tranese e noto tifoso laziale mi dà lo spunto per l’articolo di questa settimana, attraverso un suo post su FB, che, pur evocando con le parole “ogni maledetta domenica” attraverso il gran bel film con Al Pacino, la sfera sportiva con l’ulteriore richiamo al nostro stadio, in verità denuncia una pessima abitudine, un mal costume.

La domenica, con l’isola ecologica chiusa, proprio quella posta presso lo stadio, molti tranesi coltivano il mal costume di lasciare immondizia o “robe vecchie” proprio all’esterno dello stadio e della stessa isola. Ecco, ogni “maledetta domenica” non solo succede questo ma, tornando al vero ambito di “apparteneza” di questo slogan, noi tranesi abbiamo lo stadio chiuso e vuoto. Con lavori cominciati e per vari motivi, tra cui la rottura di una tubatura durante l’avvio degli stessi per la costruzione dei famosi fari, sospesi (la sfiga continua… dopo il diserbante “ssassino”) anche secondo quanto denunciato nei giorni scorsi sulla stampa locale da Raffaella Merra, segretaria del gruppo “Azione” (situazione documentata con immagini aeree girate con un drone).

Ecco, ogni maledetta domenica lo stadio Lapi non solo è chiuso, ma invece degli striscioni dei tifosi espone monnezza. Ogni maledetta domenica, da tante domeniche tranesi tristi.