Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma delle associazioni Associazione Cittadinanza Attiva OIKOS Trani APS – Antonio Carrabba; CODACONS Sede locale di Trani – Nicola Ulisse; Comitato Piazza Sant’Agostino – Pietro Pasquadibisceglie; Movimento Civico Art.97 Trani – Raffaele Covelli.
«Una riqualificazione priva di sensibilità civica e ambientale. Siamo tutti d’accordo alla riqualificazione di Piazza Gradenigo, come potremmo non esserlo! Una riqualificazione attesa da troppi anni e che finalmente vedrà la luce, ma a quale prezzo?
Fa paura e desta non poche perplessità il taglio dei venti pini che abitano quella piazza da oltre 70 anni, la cui sostituzione avverrà in un secondo momento, con il secondo stralcio, con il rischio concreto che, in caso di blocco dei lavori, come spesso accade, quella piazza possa rimanere senza alberi per i prossimi anni.
Il progetto iniziale preservava le essenze arboree in buono stato di conservazione ed eliminava, giustamente, quelle con portamento inclinato.
Anche l’utilizzo di materiali ecocompatibili e drenanti avrebbe risolto il problema delle radici esistenti.
Quegli alberi che da oltre 70 anni donano aria pulita, ombra, vita, sono memoria e bellezza, presto verranno abbattuti tutti.
Ormai è acclarato che nella nostra città manca la volontà politica e la cultura della cura del verde ed è per tale ragione che per cercare di smuovere la coscienza di chi ci amministra le associazioni Oikos, Articolo 97 Liberi e Trasparenti, il Codacons e il Comitato Piazza Sant’Agostino hanno commissionato una relazione agronomica al dott. Vincenzo Betti, al fine di verificare le condizioni fitostatiche dei 20 pini di Piazza Sant’Agostino.
Il Professionista ha eseguito le valutazioni sui singoli alberi e dei 20 pini presenti sulla piazza, 14 sono stati posti in classe di propensione al cedimento B, cioè nella classe molto bassa, perché non manifestano sintomi o difetti significativi, gli altri 6 presentano un fattore di sicurezza compromesso.
Il taglio di tutti gli alberi è stato condiviso con la Soprintendenza benché non supportato da idonea e necessaria documentazione di parte: la relazione analitica di un tecnico agronomo specializzato su ciascun albero e la condivisione con cittadini e associazioni.
Senza questi elementi minimi, l’abbattimento di tutti i pini di piazza Gradenigo è un atto arbitrario e l’amministrazione comunale non può ignorarlo.
Duole constatare che l’amministrazione continui a percepire l’albero come un oggetto inanimato. L’obiettivo primario dovrebbe essere invece la sua sopravvivenza, e con esso di tutto l’ecosistema che gravita intorno, ricorrendo all’abbattimento solo in casi estremi, dopo aver vagliato tutte le possibilità di garantirla, eliminando i fattori di sofferenza a cominciare dalla copertura delle radici con manufatti, asfalto e mattoni non permeabili che le soffocano. È inoltre indispensabile una manutenzione, a cominciare dalla potatura, in obbedienza a buone pratiche ormai acclarate e codificate, nonché applicate in luoghi ove vige una maggiore sensibilità ambientale.
A chi ci comanda e dimentica che governare vuol dire ascoltare la voce dei cittadini chiediamo di fermare il massacro dei pini di Piazza Sant’Agostino.
Mentre, a chi ci legge rivolgiamo l’invito a far udire la propria voce, a far conoscere il proprio pensiero e a condividere la propria idea. Non cadiamo anche noi nella globalizzazione dell’indifferenza.
Gli sforzi rivolti al bene comune e alla partecipazione attiva nella cosa pubblica non sono mai vani. E se anche Piazza S. Agostino sarà realizzata come è stata pensata, almeno, facciamo in modo che si sappia che la maggior parte dei cittadini è contraria e che una soluzione più sostenibile, più giusta, più efficace e meno dispendiosa è possibile!
Perciò partecipiamo attivamente alla vita politica e sociale, non dimentichiamoci che è nostro interesse, è nostro diritto, è nostro dovere impegnarci per la città che non è di qualcun altro, sconosciuto e lontano, ma è di ciascuno di noi».





































