«𝑳’𝑶𝒍𝒐𝒄𝒂𝒖𝒔𝒕𝒐 𝒆̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒂𝒈𝒊𝒏𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑼𝒎𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒂 𝒄𝒖𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒐𝒗𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒎𝒂𝒊 𝒕𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒂.» (𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 𝑳𝒆𝒗𝒊). Il 2025 segna l’ottantesimo anniversario dell’entrata dell’Armata Rossa nel campo di Auschwitz – Birkenau, luogo simbolo dello sterminio di milioni di persone che lì e negli altri centri della spietata macchina delle morte nazifascista furono deportati e uccisi. E allora ci si chiede dopo 80 anni dalle liberazioni o dalla fine della guerra cosa abbiamo davvero consolidato e compreso e quali siano i percorsi che generano speranza. Per questo motivo dal 27 Gennaio al 1° Febbraio 2025, il Polo Museale Diocesano ha celebrato il Giorno della Memoria delle vittime della Shoah, con un calendario ricco di iniziative promosse dalla Fondazione S.E.C.A. nell’ambito del progetto “Dalla Storia alla Memoria”.

Mostre, incontri, visite guidate e proiezioni cinematografiche nei vari spazi culturali del Polo Museale tranese, il tutto per promuovere la storia ebraica locale, la conoscenza e la memoria, per sottolineare l’importanza di un’azione collettiva e continuata contro l’antisemitismo e tutte le altre forme di pregiudizio.

Tantissimi i visitatori, tra turisti e scolaresche delle varie scuole di ordine e grado della provincia BAT, che hanno accolto il progetto, partito proprio dalla Sinagoga Museo di Storia Ebraica Sant’Anna di Trani, testimonianza tangibile della comunità ebraica Tranese, importante luogo in cui è spiegata la storia e l’importanza della presenza Ebraica a Trani a partire dal Medioevo.

In seguito il progetto ha previsto visite guidate al Polo Museale nelle sale del Museo Diocesano, nel Museo della Macchina per Scrivere e infine alla Mostra d’arte “Frisone e le notti di Fullen”. Le opere sono state realizzate dall’artista durante l’intero periodo di prigionia trascorso in Albania e nei Lager di Semlin, Versen e Fullen, donando così alla storia centotredici opere che oggi ci consentono di capire e percepire visivamente la profonda tristezza, l’angoscia, la misera e la dolorosa vita nei campi di concentramento: visitare la mostra di Ferruccio Frisone è stata un’esperienza necessaria nonché ulteriore strumento per mantenere vivo il ricordo e non commettere più gli errori del passato.

Infine, a chiudere l’ampio calendario di appuntamenti della Fondazione S.E.C.A. è stata l’arte cinematografica, infatti nella sala Conferenze del Polo Museale Diocesano si è proiettato il film “Monuments Men” tratto da una storia vera, raccontata nel libro di Robert Edsel “The Monuments Men – Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia”. Il film narra appunto le vicende di un gruppo di esperti d’arte dell’esercito americano che durante la Seconda Guerra Mondiale recuperò migliaia di opere trafugate dai nazisti dalle città occupate per portarle in Germania.

La grande partecipazione di scolaresche e turisti conferma quanto la Giornata della Memoria non è solo un momento di commemorazione, ma un’importante occasione di riflessione su come possiamo lavorare insieme per costruire una società più giusta e inclusiva, in cui l’odio e l’intolleranza non trovino mai più spazio.