Ho sceso, dando il braccio a questi quattro politici da strapazzo, un milione di scale e sono finito nei sottoscala dell’Archivio di Trani. Nemmeno una citazione montaliana potrà fermare la discesa agli inferi, nel sottosuolo e al grado più basso di una politica ridotta a brandelli.

Si è riusciti a trascinare una battaglia nobile, legittima, come quella della difesa dell’Archivio, in una zuffa da bar Mocambo, tra Peroni e tavolini all’aria. La politica sta cercando di far passare il messaggio che se ti occupi dell’Archivio e cerchi di difenderne la permanenza, fai parte di una banda di quattro rincoglioniti, sei uno che fa flanella tra i bar e chiude la serata al “Mocambo”. Chi gira da un bar all’altro mo’, uno diverso per ogni mattina col mignolo alzato mentre beve il caffè dell’infingardo (nuova marca) accusa quelli che s’impegnano di fare polemiche da bar. È che il bar è la loro meta, la loro unica ragione di vita, ce l’hanno sempre in testa.

Così fu per l’ospedale? Chi s’impegnava, tra i cittadini, era un povero illuso che non si rendeva conto che non si poteva pretendere che ci fosse un ospedale per ogni città. Insomma in quel caso la politica faceva passare per folli, fissati, maniaci, pericolosi psicopatici, quelli che volevano battersi. Salvo poi vedere che c’era un ospedale per ogni città, tranne che tra quei poveri illusi, rincoglioniti e pazzi fottuti dei tranesi. È da un po’ di anni che andiamo avanti così. Ed i tranesi si stanno convincendo che la vita va davvero così. Scendendo un milione di scale fino al sottosuolo, al grado infimo della politica. Andate a schiacciare le Peroni col…