Una volta a Roma si diceva “levategli il vino”, quando qualcuno cominciava ad andare sopra le righe, diciamo così. Ora diremo, dopo aver avuto la buona notizia che l’ex Stadio Comunale rivede la luce con l’inizio dei lavori per il rifacimento del terreno di gioco: “Levategli il diserbante”. Tutto questo dopo l’incredibile escalation d’inconvenienti del recente passato e disgrazie abbattutesi sul luogo sportivo per antonomasia di Trani, culminata con lo spargimento di diserbante che ha richiamato un vero e proprio effetto “Attila” (non è cresciuto più un filo d’erba), riecco, dopo l’affidamento alla Società Soccer Trani, un flebile luce in fondo al tunnel, seppur ancora senza i famigerati “fari allo stadio”, ormai più tormentone, meme, filastrocca per bambini, che vero auspicio. Abbiamo letto di futuro manto erboso, sembra quasi un sogno a parlarne dopo la grande “seccata”, per poi intraprendere, in futuro, un definivo “parrucchino”, un posticcio sintetico di quelli brutti e tristi per i veri cultori del calcio che amano l’odore dell’erbetta e le gambe nere di fango dei giocatori nelle giornate di pioggia, un “sintetico”, dicevo, ma funzionale alla causa tranese, per un ritorno del vero calcio a Trani. Con la speranza di nuove Amministrazioni che si dedichino per davvero alla valorizzazione e rilancio dello sport e delle strutture annesse: stadio e campo veri e funzionali con squadra di nuovo tra i professionisti, con politici che pungolano gli imprenditori perché investano anche nello sport e non solo nell’edilizia “spruzza cemento di questi anni”, piste di atletica a norma e polivalenti con spogliatoi all’altezza di questo nome. Strutture sportive gratuite per tutti, giovani e adulti. Ma ora non svegliatemi, voglio continuare a sognare… senza puzza di diserbante tra le nari…