«Riteniamo che gli architetti possano dare un contributo di spessore ad una manifestazione che riguarda non solo la città di Trani ma tutto il nostro territorio. Promuovere la buona architettura ed il buon saper fare è uno dei nostri principi». Lo ha spiegato chiaramente l’arch. Francesca Onesti, Presidente della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti BAT, il motivo per cui è stato fondamentale e soprattutto vincente ancora una volta, il coinvolgimento nell’ambito dell’evento “I Dialoghi di Trani”. Un contributo qualificato su diversi temi con convegni specifici su abitare l’inclusione, sul racconto dell’accoglienza ma anche sulla rigenerazione urbana inclusiva oltre all’attenzione all’arte con mostre ed installazioni a corollario dell’evento giunto alle 23esima edizione. Di queste undici hanno visto la collaborazione proprio dell’Ordine degli Architetti della BAT.
Un progetto che quest’anno si è snodato sul tema trainante de I Dialoghi di Trani e cioè l’accoglienza, con la conclusione affidata proprio ad un convegno sulla rigenerazione urbana all’interno dello chalet della Villa Comunale (che quest’anno celebra il bicentenario dalla nascita). Obiettivo anche in questo caso l’inclusione a partire da un caso di studio e cioè un’idea di riqualificazione degli spazi degli ex magazzini della stazione ferroviaria di Noto.
«Abbiamo realizzato tre ipotesi progettuali per rigenerare degli spazi degli ex magazzini della stazione ferroviaria di Noto – ha spiegato invece l’arch. Maria Parente – che vede all’interno della sua composizione tre diversi city user, i cittadini, i turisti ed anche i camminanti. Abbiamo cercato quindi di dare a questi city user uno spazio di cultura, di arte e di incontro».
«L’idea è quella di un centro culturale ibrido nella funzione, nel modello di gestione, nelle attività che si fanno – ha spiegato Salvatore Tringali, Direttore Artistico del Codex Festival – Chiaramente non si poteva che partire da un approccio multidisciplinare e non potevamo che partire dagli architetti e dalla progettazione architettonica. Per creare un luogo inclusivo e un luogo ibrido la progettazione architettonica è il primo passo perchè deve creare degli spazi adatti all’inclusività e quindi i due temi vanno di pari passo».
Tutti i dialoghi con gli architetti e le mostre in biblioteca e nella villa comunale hanno ricevuto particolari apprezzamenti con un ottimo seguito. La collaborazione con i Dialoghi di Trani è solo il primo passaggio di una serie di eventi che puntano, come di consueto, a formare ed informare gli architetti ma non solo. «Da oggi fino a dicembre avremo tutta una serie di eventi formativi ed informativi per i nostri iscritti totalmente gratuiti – ha spiegato il Presidente dell’Ordine degli Architetti Andrea Roselli – e si concluderanno con la Festa dell’Architetto che noi come consiliatura abbiamo intrapreso per creare dei momenti di comunione tra noi professionisti iscritti all’ordine».