“C’è qualcuno?”. Stando al racconto di alcuni utenti del Cimitero di Trani (tra i visitatori ovviamente), nel luogo sacro di via Barletta non ci sarebbe rimasta in funzione nemmeno la sirena di avviso che annuncia la chiusura. Se qualcuno si dovesse attardare, sentirà la voce dei sagrestani che con un vero e proprio “disperato” richiamo, “cappella a cappella”, parafrasando l’espressione “porta a porta”, cercano di avvisare i “viventi” che è ora di uscire. E se qualche anziano, più addentrato eventualmente nella cappella e con l’udito debole, non dovesse sentire il “c’è nessuno? Stiamo chiudendo”?, dei sagrestani e dovesse essere poco attento all’orario, rischierebbe pure di rimanere chiuso all’interno?
Alla domanda di alcuni degli utenti sul perché di tutto questo, sarebbe seguita la risposta:”Signó, al Comune non hanno i soldi manco per riparare o installare la nuova sirena”.
Così il Cimitero di Trani, già sprofondato in un degrado vergognoso, che piú volte cittadini o movimenti civici hanno denunciato, tra allagamenti quando piove, loculi abbandonati, poveracci che rubano i fiori davanti alle lapidi non si sa bene se per rivenderseli o portarli ai propri defunti ( la sorveglianza latita come in altri luoghi pubblici di Trani, vedi Villa desolata), il Cimitero di Trani, uno dei più degradati del Sud Italia, rischia di diventare una trappola pure per i non udenti. Scherzi a parte, e ci sarebbe poco da scherzare, lo ammetto, il degrado si espande e si richiama da luogo a luogo. Una volta i funerali col corteo di persone al seguito terminavano in piazza Gradenico. Poi la salma procedeva da sola coi parenti più stretti. Oggi, pur senza cortei, piazza Sant’Agostino, collegata in tal senso con un “filo rosso” col Cimitero, preannuncia il degrado e l’abbandono che poi si troverà nel luogo sacro in via Barletta. E la continuità dello e nello sfacelo diventa un punto programmatico centrato in pieno dalla nostra Amministrazione che continua a riposare in pace, ma per lo meno coi portafogli ben gonfi…