Il mancato preavviso di possibili problemi scolastici, la mancata attivazione di corsi di recupero, gli errori procedurali e l’incongruenza tra i voti rilevabili dal registro elettronico ed il giudizio espresso nello scrutinio finale. Sono queste le motivazioni per cui il TAR della Puglia, a sezioni unite, ha negli scorsi giorni annullato la bocciatura di una giovane ragazza tranese avvenuta al termine del terzo anno scolastico di un istituto superiore di Bisceglie. Il ricorso da parte dei familiari della giovane è arrivato a fine anno scolastico quando l’istituto, a seguito del consiglio di classe prima ha ammesso la studentessa allo scrutinio finale con una media del 6.22 con due insufficienze importanti ed una lieve insufficienza a cui poi sono state aggiunte diverse altre insufficienze.

La studentessa, assieme ai suoi familiari ed assistita dagli avvocati Stefania Campanile e Graziana Vurchio, ha sostenuto, come poi è stato verificato dai giudici, che la valutazione sulla sua situazione scolastica si sia concentrata solo ed esclusivamente “in base a quanto avvenuto e rilevato nel mese di maggio scorso”. Dunque come scritto dai giudici l’istituto non avrebbe tenuto conto dell’intero percorso della giovane caratterizzato, peraltro, da importanti problemi di salute, costantemente comunicati a docenti e scuola. Nel corso dell’anno, poi, la studentessa ha anche scoperto uno stato di gravidanza che nell’ultimo mese ha impedito alla giovane la frequentazione costante delle lezioni.

Tra gli elementi evidenziati dai giudici, tuttavia, c’è in particolare la carenza di comunicazione scuola famiglia. “Nessun docente ha avanzato ai genitori perplessità sulla possibilità che la minore potesse non superare l’anno scolastico”, si legge nella sentenza, anche perchè la scuola avrebbe informato i genitori dell’andamento negativo del rendimento scolastico dell’allieva solo mediante registro elettronico e comunque con “uno scarso preavviso”. Tutti questi elementi hanno fatto propendere per l’annullamento della bocciatura da parte del collegio giudicante presieduto dal giudice Orazio Ciliberti dando la possibilità all’alunna di iscriversi nel prossimo anno scolastico alla quarta classe.