Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Annamaria Barresi, ex consigliere comunale di Trani:
«I comunicati scritti dal sindaco Bottaro, in chiave del tutto surreale, non impressionano più i cittadini tranesi che hanno imparato a conoscere il modus operandi della stessa amministrazione. Dalla risposta che, il sindaco, dà all’AD di AMET, AVV. NIGRETTI, si percepisce senza ombra di dubbio l’ira e la stizza verso colui che si è permesso di dire la sua verità, non calcolando i piani dell’uomo solo al comando. Inoltre nella risposta lo stesso sindaco conferma, senza volerlo, la sua lentezza, la sua incapacità e la sua incompetenza nell’amministrare la nostra città e ribadisco NOSTRA, perchè Trani non è sua, né mia, né dei napoletani e neanche dei baresi, ma di tutti noi cittadini tranesi. Messo questo in chiaro, vorremmo capire cosa la spaventa? Forse L’efficienza e la velocità di chi vuole guidare un’azienda pubblica nel solo interesse della città? O forse chi potrebbe scombinare un programma già scritto in solitaria e che non porterebbe vantaggi ai cittadini? Egregio sindaco le ricordo che io c’ero quando ha deciso, senza la diligenza del buon padre di famiglia, di spendere soldi dei cittadini per un piano industriale, che d’altronde avrebbe potuto fare Amet, ma avete voluto affidare, in concerto con l’AD dell’epoca Danisi, alla società “Ernest & Young” e che ci è costato circa quaranta mila euro, cinquecento euro a pagina. Il brutto è che questo piano industriale non è mai stato utilizzato. Lei nomino’ l’amministratore Danisi che non veniva quasi mai in azienda e che per questo, lo stesso AD si nomino’ un suo collaboratore a spese dei cittadini ed ora che fa? Si arrabbia perché c’è un amministratore delegato presente ed efficiente? A questo punto è chiaro che c’è qualcosa che non va in quello che dice. Bene ha fatto il consigliere di opposizione A. Ferri di FDI a ricordarle che il servizio parcheggi può rimanere in house se trasferito in Amiu, dunque, non ci sono scusanti, non serve neanche inserire in questo discorso il Mef,(Bottaro, a proposito del Mef, ci deve dire perché la relazione degli ispettori del Ministero non è stata consegnata ai consiglieri, rimanendo nelle mani di pochi intimi.) tutto è risolvibile a vantaggio della città. Dopo il caso “CHIAVI DELLA CITTÀ”, che parla della svendita di Trani, non è indicato prendere certe posizioni e vi dico perché, solo, riportando ciò che ha dichiarato, al tempo dell’inchiesta, il Procuratore di Trani Di Maio:“Noi riteniamo con grande scienza e serenità che se la Procura di Bari non avesse arrestato Giancaspro – ha precisato Di Maio – portandolo agli arresti domiciliari, interrompendo il nesso funzionale e relazione tra l’amministrazione comunale di Trani, il sindaco di Trani, gli uomini di Giancaspro, probabilmente la Newco e tutti i progetti che rientravano nell’ambito di questa società a partecipazione pubblico-privata sarebbero stati realizzati con grande spregio in materia di appalti pubblici, libera concorrenzialità e soprattutto degli interessi reali della città di Trani”. Ricordo che questa vicenda riguarda Amet, quindi, sarebbe giusto e saggio che il sindaco usasse toni diversi verso coloro che hanno, veramente, a cuore la città e la smettesse di assumere scelte politiche dolorose e necessarie che non sono a beneficio dei cittadini, se uniamo a ciò, anche, il fatto che fra un anno termina il suo mandato…credo che le convenga stare fermo, perché è da otto anni che tenta l’operazione di privatizzare i parcheggi e la Darsena. Concludo facendole sapere che noi cittadini non rimarremo inermi difronte a questo ennesimo scippo. Infine voglio dire all’AD di AMET: SPALLE DRITTE E TESTA ALTA, NOI SIAMO CON LEI!».