Home Attualità Barba e Capelli | A Trani serve un’alternativa, non una cornacchia parlante…

Barba e Capelli | A Trani serve un’alternativa, non una cornacchia parlante…

Raf, casette, mercati e altre amenità del Natale tranese

Se Raf ed il Capodanno in piazza ed i dj hanno rappresentato un successo, bisogna riconoscerlo, ammetterlo e togliersi il cappello davanti a chi ha organizzato il tutto. Le polemiche sul numero di spettatori (sterili), la brutta abitudine di usare il solito “benaltrismo” davanti ad eventi di successo (sì ma per Trani ci vuole ben altro, i problemi sono ben altri, tipo la Sanità monca) finiscono per ottenere l’effetto contrario rispetto alle intenzioni degli oppositori: rendere snervante la cantilena, far sembrare più forti e simpatici i governanti, rivelare povertà di contenuti e “inopportunismo”.

Mi ricordano quei colleghi prof, che di solito osteggio, che vogliono far pagare, agli alunni discoli, la cattiva disciplina con un voto basso nel profitto: nulla di più inopportuno ed anti didattico.

Vera e giusta, opportuna ed azzeccata mi sembra invece l’opposizione alle inquietanti casette di Natale. Costate un botto, rispetto alla resa ed al ritorno, queste sono le cose che fanno incazzare i cittadini, sono rimaste molto spesso chiuse, non hanno creato l’atmosfera sperata (anzi con quell’immagine di chiusura davano una vaga idea “lageriana”, mi si passi l’odioso accostamento, ai limiti dell’humor nero), ed insomma, immerse in un quadro di decontestualizzazione rispetto alle nostre tradizioni. È un Natale, quello che ci lasciamo alle spalle, che verrà ricordato per l’ulteriore restringimento del presepe in piazza Libertà e per la rocambolesca polemica da dopo sbornia da cenoni sul mercato ai capannoni Ruggia: solo food, o con food ed ambulanti, con esultanze anticipate, con misure da riprendere forse meglio (ma ci stanno tutti dentro?). Ed infine con comunicato dell’assessore al commercio Pizzichillo. Per ora solo atti di buona (o cattiva) volontà, insomma, con delibere (carta) in attesa dei fatti (provvedimento messo in atto con tutte le contromisure e misure (c’è una scuola difronte ai capannoni). Atti di buona volontà come la storia dell’acquisto dei cinema. Tante polemiche ma nulla di concreto ancora. Disponibilità sondate, finanziamenti da concretizzare. Pace in terra agli di buona volontà. Per ora solo quella. Per la concretezza degli homines politici ci tocca aspettare ancora un po’. Sembra che nei giorni scorsi dalla Regione abbiano già cominciato a chiamare il Palazzo tranese per raccordarsi circa la questione dei finaziamenti da predisporre per Supercinema e Impero, che spero diventino almeno Auditorium e Teatro veri. Ma, dicono fonti bene informate, non siano riuscite ad interloquire con i nostri amministratori.

Per questo le opposizioni, di partito o di movimento, dovrebbero pensare a costruire la vera alternativa, organizzata, pianificata, attendibile, organica. Non fare versi da cornacchia anche su quello che viene ben realizzato, come il Capodanno tranese.

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