Home Politica Stadio comunale, Di Leo (Lega): «Chi ha ucciso il manto erboso?»

Stadio comunale, Di Leo (Lega): «Chi ha ucciso il manto erboso?»

Il consigliere comunale d'opposizione fa i conti in tasca all'amministrazione comunale sulla vicenda

«Chi ha ucciso il manto erboso dello Stadio Comunale? Sembra un titolo di un romanzo di Agatha Christie, alla cui lettura i tranesi interessati si dedicheranno nei prossimi mesi. La cosa però mi puzza, perchè comunque bei soldini pubblici sono stati spesi». Inizia così una lunga nota sulla vicenda dello stadio ancora chiuso, che sarà intitolato domenica a Nicola Lapi, da parte del consigliere comunale della Lega Gianni Di Leo.

«Già nell’Ottobre del 2022 venne affidato un incarico di procedere ad un intervento  di manutenzione straordinaria del manto erboso dello stadio per circa 10.000,00 euro, perchè si trovava “in avanzato stato di degrado”, come riporta il dirigente Puzziferri nella sua determinazione n.1333 del 2022 – scrive Di Leo – Passavano appena due mesi e a gennaio del 2023 veniva ordinato un altro intervento di natura straordinaria per circa 8.000,00 euro, mentre ad ottobre di quest’anno veniva affidato ulteriore incarico di effettuare altro intervento “straordinario” perchè il dirigente Puzziferri continua a dire che il manto erboso si trovava “in avanzato stato di degrado”. Ricordo ancora i titoloni sui giornali “Lo stadio si rifà il look” per la solita propaganda politica».

«Alla fine, in un anno sono stati spesi dal dirigente comunale circa 28.000,00 euro, ma il manto erboso – ahimè – è morto. Come dare una spiegazione alla città, alle associazioni sportive e ai tifosi? Ci vuole un’idea – dice Di Leo – Dapprima la colpa è stata attribuita ad un famelico lombrico, di insaziabile appetito, che si sarebbe ingurgitato e digerito tutto il manto erboso, alla faccia dei manutentori regolarmente pagati. Nell’ultimo consiglio comunale, tuttavia, il lombrico è stato scagionato dalle terribili accuse, in quanto l’Assessore Amoruso avrebbe attribuito la responsabilità della dipartita del manto erboso ad un versamento di una quantità industriale di diserbante operato da “ignoti”, e scaricando la responsabilità anche su un presunto custode della struttura sportiva. Poverino».

«Insomma la linea strategicamente scelta per difendere l’operato della (dis) amministrazione comunale, che passerà alla storia per la devastazione del verde pubblico, è quella di attribuire la morte del manto erboso ad ignoti che chissà per quale motivazione, abilmente travestiti, si sarebbero introdotti  nello stadio e avrebbero pompato il diserbante, il tutto senza che il povero custode se ne sia accorto, al pari di tutti i residenti dei fabbricati che si affacciano sullo stadio. Ma perchè? Qual è l’improbabile movente? Vuoi vedere che tireranno fuori anche il complotto delle scie chimiche?».

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