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Le Pagelle di Giovanni Ronco

Voti per Peppino Nunziante, Mino Di Lernia, Luca Lignola e Valerio Catino

Lo conobbi personalmente anni fa. Frequentava la San Vincenzo come volontario aiutando fattivamente i più bisognosi. Ma questo è solo un aspetto della sua lunga e intensa vita. Ogni tanto incontriamo tranesi che ci fanno essere orgogliosi di essere tali, in quanto concittadini suoi. Un galantuomo che fa della buona educazione e della gentilezza, valori sempre più rari, anche un elisir di lunga vita, meritevole di lode. Sempre vicino alle Istituzioni politiche e religiose ed egli stesso Istituzione tranese. Peppino Nunziante, 10. Anzi…100.

Entrato in giunta come fratello di Felice. Non lo storico del Fascismo, ma Felice l’antropologo, ex dignitoso assessore alle Culture. Tra le varie Culture c’è però anche quella delle tradizioni popolari e famigliari, per cui ecco a voi l’assessore Mino. Detto questo la Pagella è già finita, come recitava la vecchia canzone. Come per altri assessori bottariani, il sottoscritto vaga per motori di ricerca a caccia di atti o proposte firmate dal nostro. Niente, libro bianco, manco uno sconto agli assorbenti, almeno annunciato. In compenso evita annunci a vuoto o uscite clownesche tanto per finire sui giornali. In estate è buon conversatore sotto l’ombrellone ( nuova delega?), provato e testato dal sottoscritto. Troppo poco. Mino Di Lernia, 3.

Una volta lo associai ai Mignons per il modo veloce di parlare. Ma sotto il costume dei simpatici personaggi e con quella faccia da “nerd” americano appena uscito dal college, non cambia mai. Diligentemente svolge i suoi compitini sia in ufficio che in consiglio in un campo negli ultimi anni minato da sangue e merd ( non nerd, ma mi piaceva il parallelo semantico col termine di prima) come quello finanziario economico in cui a Trani era successo di tutto e di più. Detto questo, il nostro Mignolignola non sta sui social a polemizzare, non risponde ai detrattori, ma da buon nerd, sta sui conti a conteggiare, fa il suo e basta, senza il superfluo. Luca Lignola, 6.

Questo è un burocrate informatico ( esisteva questa definizione? Non lo so ma la conio per lui se non c’era) che molti di voi, il grande pubblico che segue la politica, non conosce. È uno di quelli (bravi) che sta dietro le quinte nella macchina del Palazzo. Uno di quelli, tipo Bisignani che non compare sotto i riflettori, ma sa come si maneggiano i fili del Potere, senza dare nell’occhio. Prezioso acquisto dal Comune di Corato, da qualche anno, lotta, nel suo piccolo, contro gli effetti collaterali della Burocrazia, per renderla più simpatica, come lui ( lo ricordo negli anni delle uscite in piazza come battutista principe capace di far scendere lacrime, per le risate.) Ogni tanto a Palazzo trovi qualcuno bravo. Valerio Catino, 8.

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