Prima o poi doveva succedere. Dopo mesi e settimane passati a captare fumi, chiudere le finestre, rammaricarsi per la puzza, segnalare alle autorità competenti ( a proposito rinnoviamo l’invito a sfruttare direttamente il canale Arpa), un gruppo di cittadini volontari tranesi ha deciso di organizzarsi fattivamente per cercare di arginare, individuando e mappando ( questo spetterebbe alle Istituzioni in prima battuta) i luoghi a rischio, il fenomeno dei fumi maleodoranti che ormai quasi quotidianamente invadono la nostra città. Quella Trani ancor meno turistica se quasi ogni giorno e quasi ogni notte deve ammantarsi di puzza di rifiuti bruciati, plastica e copertoni e altre sostanze di cui non sappiamo.
È proprio questo che spaventerebbe di più i cittadini: l’incognita. Il non sapere cosa stiamo respirando e che rischi stiamo correndo.
In principio il Comune di Trani si avvalse per un breve periodo delle Guardie ambientali, tramite Amiu, per cercare d’individuare e stanare i responsabili dei roghi. Poi il servizio fu sospeso, ufficialmente per via dei costi.
Oggi che il fenomeno è ritornato prepotente e preoccupante nella sua continuità, ecco che i cittadini fanno capire che la pazienza è finita.
E allora eccolo, come dicevamo, questo gruppo di cui siamo venuti a conoscenza in questi giorni che ha anche adottato un nome : I Roghi. Un’etichetta quasi da serie televisiva, verrebbe da pensare ma che presenta un gruppo di cittadini volontari determinati e decisi nel perseguire un unico obiettivo: restituire un’aria pulita alla Città, salvaguardando la salute nostra e dei nostri figli. Trani News 24 City è riuscita ad avvicinare in esclusiva per i suoi lettori uno dei componenti, che si fa chiamare per l’occasione “l’escursionista” e che ha deciso in questi giorni di raggiungere personalmente, scattando foto e girando un breve video, una zona specifica da cui spesso proviene fumo e cattivo odore : Contrada Monachelle. Il nostro escursionista è subito molto chiaro:” Invito i comuni cittadini a non imitarmi ed a non venire da soli ed in ore notturne o serali in queste zone perché potrebbero esserci attacchi di cinghiali.”
Chiediamo all’escursionista che cosa ha visto in Contrada Monachelle. Ci risponde, supportato da prove:”Lì c’è una cava abbandonata che presumibilmente è stata oggetto di sversamento abusivo di rifiuti. Il fatto che in superficie e sui terreni circostanti si vadano a bruciare anche solo stoppie, comporterebbe poi la fuoriuscita di fumi maleodoranti da quei materiali ivi seppelliti. Di qui il fumo che arriva fino in città e che io stesso ho sentito sui miei vestiti con quel cattivo odore che non può essere solo di stoppie bruciate ma anche di altro ( pelli, plastica e altri materiali). Questo mi fa pensare – conclude l’escursionista- che quei luoghi in Contrada Monachelle ed intorno a questa cava abbandonata non siano stati oggetto di una bonifica seria e profonda, che è ciò che bisognerebbe cominciare a fare da parte delle Istituzioni”.
Il nostro interlocutore ci contatta ancora in un secondo momento per dirci che una volta tornato a casa, ha ancora i vestiti impregnati da quel fumo che lui ha visto e che proveniva dal terreno visitato. L’oscurità dei luoghi, avendo con sé una semplice torcia, non gli ha permesso di capire che questi fumi fossero unicamente frutto di roghi precedenti o se, come ipotizzato, provenissero da un sottosuolo “impestato” di rifiuti e sostanza non meglio identificate, ma certo, il tipo di puzza non lasciava troppi dubbi per la seconda opzione.
Ora, il gruppo dei cittadini volontari, novelli “Ghostbusters” ma a “caccia” dei responsabili dei roghi nelle campagne tranesi, segnalandoli tempestivamente alle Forze dell’ordine, che siano piromani o altro, vuole con ogni mezzo (droni, video, foto, collaborazione con le Istituzioni, sopralluoghi, collaborazione con altri cittadini, coinvolgimento dei media) mettere fine all’odioso fenomeno. Non sarà facile, certo, ma loro non ci stanno a subire passivamente questo stato di cose.