Ho letto la nota della Pro Loco di Trani sul mancato rinnovo della gestione della Gabbia, il campetto da basket in via Gisotti. Potete leggere in altro articolo l’intero testo. Mi sembra di capire che l’ente in questione aveva gestito in modo ottimale la struttura e chiedeva all’amministrazione solo la copertura dell’energia elettrica, dopo aver, tra l’altro, sostenuto varie spese per il mantenimento dignitoso del campetto.

Insomma al momento Trani perde un altro servizio ma soprattutto rinnova il pessimo rapporto con le strutture sportive, poche, quasi inesistenti. Aggrappati alle strutture scolastiche che a fronte di turni su turni assommano e consentono la partecipazione sportiva di tanti ragazzi. Strutture sportive, ad hoc, gratuite, segno di civiltà e sviluppo ed impegno per ragazzi ed adulti dove sono? Hanno ragione quelli della Pro Loco quando scrivono che per l’inaugurazione di due anelli appesi si fanno gran cassa e articoli, ma per la carenza, le lacune sul fronte strutture sportive, con questa goccia che fa traboccare il vaso in via Gisotti, nessuno alza la voce.

Ho notato che genitori esasperati e rassegnati nemmeno hanno più il coraggio di prendere la parola pubblicamente, timorosi che le società sportive cui fanno capo poi possano subire “ritorsioni”. Dopo la spoliazione di Trani nel campo sanitario e poi in quello culturale e poi in quello della rappresentanza politica istituzionale (vedo solo molteplici baci della pantofola a vari signorotti baresi e biscegliesi o barlettani da parte dei nostri maggiori rappresentanti), si conferma il depauperamento, anzi io mancato sviluppo e mantenimento e diffusione delle strutture sportive. Appena terminato il ragionamento che porta alla definizione dell’incapacità di chi ci governa, purtroppo la prima domanda che viene in mente, tornando all’ordinario, è:” Ma ora a chi daranno la gestione del campetto di via Gisotti?”. E soprattutto: ” Quando andremo a sottrarre la gestione dello sport alla politica, dopo quella altrettanto deleteria, specie per noi tranesi, della (non) gestione della Sanità?”