«L’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia ha definito la mafia foggiana la quarta mafia, la più urgente emergenza criminale del Paese. Ma la situazione non è differente per il territorio della BAT dove agiscono mafie diverse, autoctone e non, attratte da un tessuto economico vivace». Lo ha detto il Procuratore generale di Bari, facente funzione, Angela Tomasicchio, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

«I recenti arresti della Dda a Barletta, per il tentato sequestro di persona a scopo di estorsione – ha rilevato – dimostrano la complicata realtà criminale di un territorio dove con celerità si sta ponendo rimedio alla piaga dei sequestri lampo. Altra grave incidenza mafiosa si registra nel territorio barese dove alle storiche famiglie, rigenerate dai discendenti, si affiancano altri gruppi criminali. Bari è un territorio mafioso». Quest’anno nel distretto «il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ha subito un incremento importante, pari al 140% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno – ha detto Tomasicchio -. Si è registrato un aumento anche dei reati spia, come quelli di estorsione e tentato omicidio, sui quali l’attenzione della Procura generale è massima, proprio per non vanificare gli interventi giudiziari in queste fattispecie che alimentano lo strapotere mafioso». Per questi reati, però, «con la riforma (Cartabia, ndr) i termini massimi delle indagini non sono cambiati, sono sempre due anni», ha precisato. «Se non ci fosse questa volontà comune a tutti gli operatori del diritto non si sarebbero conclusi tanti maxi processi nel distretto», ha avvertito.