Da albero forte e rigoglioso, pieno di foglie, rami e frutti per Trani, ad arbusto rinsecchito, sempre più spoglio e simile a quelle sottospecie di alberelli anemici sparsi per i nuovi parchi strombazzati ed inaugurati con pompa dalla nostra Amministrazione…

L’Amet rischia di perdere tra sei mesi anche la gestione dei parcheggi a pagamento che alla fine del 2022 risultava aver fruttato una somma vicina al mezzo milione di euro. Abbiamo infatti letto per voi, pubblicata dall’Albo Pretorio una determina datata 29 dicembre ’22, ma effettivamente comparsa il 13 gennaio successivo, che informa noi tutti della proroga di sei mesi della gestione dei parcheggi a pagamento ad Amet, ma contestualmente “sussurra” nelle orecchie della Città un’intimazione ben precisa, un’informazione chiara: se entro aprile ’23 non si potrà procedere con un affidamento nuovo e ufficiale (ricordate il gestore napoletano “sondato” in passato? Si fa riferimento a quello?) si andrà in ogni caso ad espletare una gara per affidare ad un ente terzo quella fruttosa gestione. Ma perché Trani (Amet) dovrebbe rinunciare ad incassare un bel miliardo di vecchie lire che certo male non farebbe? Nella determina si fa notare inoltre che questo intento sarebbe già, di fatto, stato votato dal Consiglio comunale quando si approvò l’aggiornamento della programmazione delle opere pubbliche, esattamente lo scorso 15 dicembre 22. Quindi questo ultimo passaggio (l’espletamento della gara per il nuovo affidamento ed il taglio della gestione ad Amet) potrebbe anche non passare più dal Consiglio comunale, non trovando più alcun tipo di resistenza od opposizione.

A tal proposito ricordo che si parlò di semplice “variante” del project e parte della minoranza, a cominciare da Andrea Ferri chiedeva di non votarla, in quanto nel guscio di quella si sarebbe ritrovata la mandorla amara…
Dopo la gestione della pubblica illuminazione, un altro ramo rischia di essere staccato e “impacchettato” a beneficio di terzi.

Poteva essere un Amet “quercia”, volano dell’economia cittadina, rischiamo di ritrovarci l’Amet “fico secco”… o… crisantemo…