Col nuovo anno piacerebbe al sottoscritto, ma anche a molti cittadini e lettori, che fosse evitata la pioggia di contributi elargiti dall’amministrazione comunale nei confronti di svariate associazioni. Sarebbe un modo per risparmiare, visto che non si annunciano tempi rosei per i Comuni, al netto dei soldi previsti per il PNRR, per i quali attendiamo che siano ingranate le marce per i relativi progetti di riferimento da presentare per poter poi ottenere effettivamente quei soldi. Non è un problema da poco e molti non ci stanno pensando. Tra assessori con delega alla partecipazione agli spettacoli ed altri in pieno letargo, che a assessori dimessi e pre congelati, è un elemento di valutazione che molti stanno dimenticando.

Molti annunci di rilancio un vari settori della Città, come ad esempio quello sportivo, culturale e dell’edilizia scolastica, dipendono, in svariati casi (in altri effettivamente ci sono) da quel passaggio burocratico decisivo: progetto, presentazione dello stesso, incasso dei soldi.

Passano i mesi ed il Centro destra tranese, pur avendo un margine ancora ampio e pur avendo lavorato per il recupero di una certa identità/ unità, è ancora indietro nella composizione di un valido gruppo dirigente da offrire alla città come alternativa tra poco più di due anni. Non puoi fare una squadra di governo che abbatta la piccola (ma arcigna e incollata al potere) lobby del Centro sinistra amalgamatasi in questi anni attorno a Bottaro- Emiliano ed altri signorotti di provincia. Non puoi fare una squadra dall’ampia rosa e dal molteplice ingegno amministrativo (perché di questo ci sarebbe bisogno dopo il piattume di questi anni) solo con Ferri, Di Leo, De Toma e l’eventuale ritorno in pista di Cinquepalmi. Serve di più, serve più cazzimma in una squadra, non nei singoli, che pure lottano. Il tempo gioca a suo favore, ma credo che in quell’ottica ci si debba far trovare pronti. Perché si evitino alcuni errori dei decenni passati: ad esempio ricordo sia nella giunta Tarantini, sia in quella Riserbato, per quanto rimpiante, assessori o consiglieri alquanto imbarazzanti, dimenticabili o meritevoli di velo (im) pietoso dell’oblio.