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Ambientalisti Tranesi: «No ai mega aumenti delle indennità per Sindaco e Assessori»

La nota a firma del segretario Francesco Laurora

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Francesco Laurora, Segretario del movimento politico Ambientalisti Tranesi.

«Forse non tutti sanno che lo scorso 30 dicembre il Parlamento Italiano ha approvato
la Legge Finanziaria presentata dal Governo Draghi, nella quale è previsto un
aumento delle indennità in favore di Sindaci e Assessori comunali. Non si tratta di
un normale adeguamento dovuto all’inflazione, ma di aumenti che superano il 100%
e che verranno applicati tra il 2022 e i 2024.

Chi si è battuto per questi aumenti spropositati è l’ANCI (Associazione Nazionale
Comuni Italiani) che rappresenta ben 7.134 comuni italiani, e che nella circostanza
si è comportata in maniera molto corporativista, pensando a tutelare gli interessi
della casta politica anziché battersi per risolvere le tante problematiche dei cittadini
e del territorio.

Naturalmente i signori parlamentari non hanno ricercato le ragioni per approvare tali
sconsiderati aumenti, anche perché l’avvicinarsi delle elezioni politiche suggerisce
di ”tenersi buoni” i referenti politici del territorio, che avranno un ruolo
determinante nella raccolta dei voti.

Se facciamo due conti per la Città di Trani, vedremo che al Sindaco Bottaro spetterà
un compenso mensile di euro 9.660; al vice Sindaco Ferrante spetterà un compenso
di 7.245 euro mensili; al Presidente del Consiglio Comunale Marinaro e a tutti gli
assessori (attualmente 7, Ferrante compreso, ma in attesa di diventare 9 quando
Bottaro lo riterrà opportuno) spetterà un compenso mensile di euro 5.796. Il totale è
presto fatto: 759.276 euro di indennità annuali, naturalmente a carico dei cittadini
tranesi. Dimenticavamo che a questa cifra va aggiunto il totale dei gettoni di
presenza da erogare ai restanti 31 consiglieri comunali (possono essere stimati in
circa 150.000 euro annuali).

E allora noi chiediamo al Sindaco Bottaro e ai suoi assessori di mettersi una mano
sulla coscienza e di rinunciare a detti faraonici aumenti, che, lo ricordiamo, non sono
obbligatori per legge.

In un contesto economico fortemente disagiato e ulteriormente penalizzato dalla
pandemia, dall’inflazione galoppante, dall’aumento dei prezzi delle materie prime e
dei carburanti, non è eticamente accettabile che la classe politica si attribuisca
generose indennità, mentre la maggior parte delle famiglie ha difficoltà ad arrivare a
fine mese, e che i cittadini debbano versare più tasse comunali per coprire questi
ulteriori costi.

Non si venga poi a sbandierare l’ottenimento di cospicui finanziamenti pubblici per
porre mano ad una piccola parte dei tanti problemi dei cittadini, per poi prendersi
beffe degli stessi con questi odiosi aumenti di indennità. Attendiamo fiduciosi una risposta netta e coscienziosa».

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