Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’ex consigliera comunale di Trani Maria Grazia Cinquepalmi.

«Ieri il Consiglio comunale ha approvato le tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti.
Pochi ne parlano. La tassa per cittadini e imprese continua ad aumentare nonostante la situazione del decoro pubblico nelle strade della nostra città non sembri migliorare. L’aumento crescente dei costi di gestione dei rifiuti dimostra come nella tassazione continuino a permanere voci di costo improprie a copertura di inefficienze locali di gestione.
L’Ager, l’Agenzia Regionale, ha validato il Piano Economico Finanziario del 2022 riconoscendo una tariffa di € 10.678.328,00. Nel 2020 la tariffa era di € 9.782.429,00; Nel 2021 di € 9.685.981,00. A questi importi va sottratta la somma di € 541.796,00 per il contributo MIUR ed entrate da attività di recupero dell’evasione. Continuiamo a registrare un notevole aumento dei costi a carico dei cittadini, nonostante visti i risultati della raccolta differenziata, non si paghi più l’ecotassa che era pari ad oltre 500 mila Euro.

Questo significa che l’adozione del nuovo metodo tariffario ARERA e’ stata colta come l’occasione per ritoccare ulteriormente al rialzo il valore complessivo della spesa per i rifiuti.
Ma non solo! Leggiamo nella relazione dell’Agenzia Regionale che sussiste una situazione di squilibrio economico finanziario determinato dalle tariffe del 2020 e del 2021 pari ad € 837.370,00. Cioè, il Comune ha chiesto ai cittadini per l’attività svolta da Amiu, negli anni 2020 e 2021, somme maggiori che hanno determinato uno sforamento della tariffa massima.

Uno squilibrio economico generato dalla gestione degli anni passati dovuto ad una gestione inefficiente del servizio come evidenziato nella relazione poiché il Comune di Trani non adotta una forma di contabilità analitica che consenta un riscontro fra la posta contabile e tutte le attività svolte. Circostanza più volte denunciata ma rimasta inascoltata. Addirittura, per effettuare la validazione dei dati immessi è stato necessario effettuare alcune estrapolazioni e valutazioni legate prevalentemente alla congruità del dato non essendo possibile trovare un puntuale riscontro contabile.

Affermazioni gravi che dimostrano l’approssimazione e la superficialità con cui viene gestito il servizio, i suoi costi e i presunti ricavi della differenziata. Non possiamo far altro che registrare l’ennesimo aumento dei costi con un evidente peggioramento del servizio vista la sporcizia in città. Certo, non possiamo definire la nostra una città libera dai rifiuti, decorosa e pulita, si sta perdendo quel senso civico che rischia di alimentare una pericolosissima deriva culturale. Secondo voi trattasi di indifferenza o di incompetenza?».