Riportiamo di seguito una nota a firma di Maria Grazia Cinquepalmi, ex consigliera comunale di Trani.

«La relazione sui ”costi benefici” dei due impianti (trasferenza e trattamento del percolato), allegata alla proposta di delibera, necessaria per valutare la convenienza economica degli stessi, risulta essere carente e sottostimata. Con riferimento all’impianto di trattamento del percolato, l’analisi presentata non è accompagnata dalla descrizione dell’intero ciclo di trattamento del percolato e dalle relative spese.

Nel merito, non è stato considerato il costo di smaltimento dei fanghi derivanti dal processo di trattamento del percolato, né dove gli stessi verranno smaltiti. Non è indicato come verrà “smaltita” l’acqua che residua dalla lavorazione del percolato. Il numero dei dipendenti è sottostimato perché, in base al costo indicato, sembrerebbero previste solo 2 unità per gestire un impianto di 40 mila m3, che dovrebbe funzionare praticamente ogni giorno, a pieno regime. Manca anche il costo del capitale, infatti non è chiaro se l’impianto verrà finanziato con capitale proprio o di terzi.

Anche analizzando i costi della stazione di trasferenza, si rilevano numerose imprecisioni che impattano sulla “presunta” convenienza economica dell’impianto:
1) sono stati sottostimati i costi dell’energia elettrica; il prezzo preso in esame è di € 0,25 KWH contro gli odierni 0,40 € KWH, con un aggravio di costi pari almeno a €200 mila Euro all’anno contro i 125 mila Euro indicati.
2) gli “altri costi” sono stati erroneamente indicati in € 75.000,00 anziché in € 200.000,00 come indicato a pag.4 della relazione.

Chiaramente tutto ciò impatta significativamente sul costo Euro/ton e conseguentemente sulla asserita convenienza dell’impianto. Infine con riferimento a quanto riportato a pag.7 della relazione sull’analisi dei costi benefici, e cioè che “l’impianto di trasferenza è conveniente in termini di riduzione dei costi di trasporto per conferimenti a siti di destinazione distanti oltre 50/60 Km dall’impianto stesso, come effettivamente avviene nel caso dell’impianto in esame. Se si considera che, attualmente, buona parte della frazione organica dei rifiuti prodotta in Puglia viene conferita in impianti localizzati in Lombardia”, non posso non manifestare il mio stupore nell’apprendere che la Puglia smaltisce i rifiuti in Lombardia. Circostanza alquanto anomala e certamente da approfondire. In pratica perché la piattaforma di trasferenza sia conveniente, è necessario dimostrare che i nostri rifiuti vengono “stabilmente” smaltiti in Lombardia. Tante “imprecisioni e sviste” che andrebbero prese in considerazione e analizzate attentamente prima di assumere decisioni così importanti».