«E’ legittima l’approvazione da parte dell’ultimo Consiglio comunale dell’anno 2021 (23/12/2021) di un contratto il cui corrispettivo è indeterminato e indeterminabile?
E’ mai possibile affidare ad una società un servizio con la parte relativa al corrispettivo variabile e determinabile di anno in anno? Leggo, finalmente, che il Consiglio Comunale ha regolarizzato la questione RICAVI DIFFERENZIATA, riconoscendo gli stessi di competenza comunale, proprietario effettivo dei rifiuti. Nel contempo, però, si paventa un tacito aumento del costo del contratto di servizio da 10.405 milioni di euro all’anno ad una cifra indeterminata e indeterminabile». Lo scrive in una nota l’ex consigliera comunale Maria Grazia Cinquepalmi.

«Per come oggi è stato strutturato il provvedimento e gli articoli 22 e 23 del contratto di servizio modificato, è indeterminato e indeterminabile l’importo totale della prestazione svolta da Amiu.

Durante il Consiglio Comunale del 2018, in occasione dell’approvazione del nuovo contratto di servizio tra Comune e Amiu, segnalavo e invitavo Sindaco, Segretario Generale, Assessori, Consiglieri Comunali a modificare l’art. 17 del Disciplinare Tecnico e Definizione dei servizi allegato al contratto di servizio che prevedeva che i RICAVI della vendita delle materie seconde quali carta, cartone, plastica, vetro ecc., raccolte andassero ad Amiu mentre i COSTI relativi alla raccolta differenziata e al trasporto presso i centri di smaltimento o recupero fossero ricompresi nell’ambito del corrispettivo che il Comune pagava ad Amiu cioè a carico del Comune.

In parole povere, i proventi andavano ad Amiu, i costi al Comune cioè a noi cittadini.
Anche durante il mio ultimo Consiglio Comunale in data 4 agosto 2020, presentavo un emendamento al “Regolamento sulla gestione del Centro raccolta comunale” che, all’articolo 20 prevedeva che Amiu, gestore del centro raccolta dei rifiuti, fosse proprietario dei rifiuti raccolti nel centro di raccolta, che competevano ad Amiu i ricavi conseguiti attraverso i contributi Conai e dalla vendita degli stessi.

Chiaramente il mio emendamento è stato sonoramente bocciato dall’allora maggioranza.
Invito, oggi, l’Amministrazione a modificare anche l’art. 20 del suddetto Regolamento, in contrasto con le recenti modifiche al contratto di servizio. A settembre scorso invitavo nuovamente a rivedere la questione perché nella gestione dei rifiuti sono presenti troppe anomalie e contraddizioni partendo dal presupposto inconfutabile che i rifiuti sono di proprietà del Comune e, quindi, dei cittadini.

L’attuale modifica del contratto di servizio, se da un lato ha finalmente regolarizzato la questione RICAVI della vendita dei rifiuti, dall’altro comporterà un aumento del corrispettivo che il Comune corrisponderà ad Amiu dei costi relativi alla raccolta differenziata e al trasporto presso i centri di smaltimento o recupero. Un aumento del corrispettivo del contratto non quantificato, indeterminato e indeterminabile che varierà di volta in volta a cui il Comune e i cittadini dovranno sottostare, un elemento essenziale la cui mancanza potrebbe addirittura determinare la nullità dell’intero contratto. Una raccolta differenziata i cui costi supereranno di gran lunga i ricavi che non porterà nessuna riduzione della Tari, nessuna premialità ai cittadini e che graverà sempre più sulle tasche di tutti noi.
Un sistema i cui ricavi non riusciranno a coprire nemmeno i costi di smaltimento. Tutta questa operazione, ripeto, nel silenzio assoluto di tutti».