Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale tranese della Lega, Gianni Di Leo.

«Mentre l’inquilino di Palazzo di Città va in televisione ad usare quantomeno espressioni improprie verso i nostri Vigili Urbani chiamandoli “fessacchiotti”, dicendo che vengono “presi a sputi e vengono presi per il c….”, scaricando di fatto sul corpo di Polizia Locale la sua incapacità di amministratore, nella vicina Bisceglie c’è un sindaco che qualche iniziativa la mette in atto. Infatti si è tenuto in data 9/11, presso la sede della Prefettura, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica riguardante il territorio di Bisceglie.

L’incontro è stato presieduto dal Prefetto della BAT e vi hanno preso parte i vertici provinciali di tutte le Forze di Polizia, il Presidente della Provincia BAT, il Comandante dei Vigili del Fuoco e il Commissario Straordinario della ASL BT. Questa iniziativa (la richiesta al Prefetto di convocare il Comitato) è stata da me sollecitata da molti mesi all’inquilino di Palazzo di Città, ma non se ne è fatto nulla. Anzi in una trasmissione televisiva il sindaco ha affermato che questi “tavoli” lasciano il tempo che trovano. Io non credo sia così!

Infatti il Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica ha pianificato una meticolosa ed intensa azione di contrasto “in modalità interforze” ad opera delle Forze di Polizia nei locali di intrattenimento maggiormente frequentati, oltre ad altre iniziative della Prefettura in sinergia con le associazioni di categoria per rafforzare il rispetto delle condizioni di sicurezza.

A Trani non siamo stati manco capaci di implementare la rete di videosorveglianza, cosa per la quale l’inquilino si era impegnato nel lontano agosto 2020 sottoscrivendo il Patto per la Sicurezza Urbana, alla presenza del Viceministro dell’interno dell’epoca: a memoria di quell’impegno resta solo una fotografia, una delle tante con cui vengono riempite da anni le testate giornalistiche.

A me pare evidente che a Palazzo di Città siano più importanti altri interessi, e chi dovrebbe agire sia più concentrato sulle manovre urbanistiche a sfondo speculativo che a iniziative per amore della città».