«I recenti fatti avvenuti a Barletta e Bisceglie, il fatto che si possa pensare di reagire con un coltello in un bar, che si possa andare in discoteca armati, sono indicativi di un problema nella fascia dei giovani. Credo che da parte delle istituzioni investire sulle politiche giovanili sia la strada giusta». Lo ha detto il procuratore di Trani, Renato Nitti, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione sullo studio del fenomeno della criminalità del Consiglio regionale. Il riferimento è all’omicidio avvenuto a Barletta all’esterno di un bar nel centro storico tra il 29 e il 30 ottobre e il ferimento della scorsa notte in una discoteca a Bisceglie.

Nitti ha evidenziato che per ricostruire la dinamica dell’omicidio «le videocamere hanno avuto una importanza decisiva, come decisivo è stato il coraggio di alcuni di testimoniare. Da questo punto di vista la Regione può darci un contributo importante per potenziare i sistemi di videosorveglianza». Come già rilevato in altre occasioni, Nitti ha parlato di Barletta Andria Trani come di una “provincia claudicante” dove «il fatto che così troppo a lungo le istituzioni provinciali non siano state completate, ha aggravato le criticità».

Secondo il procuratore «è una emergenza ancora totalmente ignorata a livello nazionale», nonostante sia «al primo posto per furti di auto e per rapine in appartamento, tra le prime dieci province in Italia per infiltrazioni criminali. Non ho mai visto un tale numero di attentati al patrimonio di appartenenti alle forze dell’ordine, come ordigni sotto le auto, secondo un’idea che lo Stato non sia in grado di reagire». Nitti ha anche lanciato un ulteriore allarme: «ci sono tipologie di indagini che devono mettersi in coda, perché non abbiamo squadre investigative che possano sviluppare tutte le segnalazioni di reato».