Quel ruscelletto limpido e pluricanalizzato secondo il capriccio di madre natura, in località balneare denominata “Scoglio di Frisio” ha regalato alla tradizione e alle “dicerie” tranesi fior di aneddoti e racconti.
Da anni quell’ acqua sorgiva, molto più fresca e limpida dell’acqua di mare con la quale s’incrocia quotidianamente, porta una convinzione nella mente di tanti tranesi e forestieri avviati alla conoscenza dell’elemento in questione: che si tratti di un’ acqua miracolosa.
Un liquido fresco e trasparente che avrebbe, secondo la vulgata dei nostri vecchi saggi, vere e proprie proprietà terapeutiche.
In realtà sembra che, se ingerita eventualmente, possa avere al massimo un effetto lassativo e quindi depurativo. E quest’ultimo concetto o stato della persona, concide di solito con una condizione di buona salute.
È bello come, in questo caso almeno, in modo innocuo e senza le nevrosi del momento (vedi Covid), un’innocente credenza popolare, sviluppatasi intorno ad una semplice acqua sorgiva ( in verità ci sono numerose “fonti” anche presso il lido Matinelle), possa aver creato un alone leggendario, quasi mitologico, grazie al passaparola, al racconto degli anziani, come in una qualsiasi città dell’antica Grecia o Magna Grecia.
Una volta tanto insomma, grazie alla nostra “acqua miracolosa”, la tradizione diventa più forte dell’assunto scientifico. Ma al di là di una “cacarella” sembra che stavolta non si paghi un prezzo troppo alto.
Viva l’acqua di Cristo, viva l’innocente tradizione tranese…
