“Il tumore noi malati non ce lo siamo cercato, quindi abbiamo diritto ad un aiuto”. Sono lapidarie e asciutte le parole di una nostra lettrice malata oncologica, che ci chiede di mantenere l’anonimato. Il problema che ci segnala è reale e pesante e noi lo tramutiamo in un appello alla Asl Bat perché provveda ad alleviare questo ulteriore peso per ammalati già chiamati ad un percorso difficile e tortuoso.

La signora ogni settimana si reca presso l’ospedale di Barletta per sostenere una seduta di chemioterapia. Pur usufruendo dell’esenzione collegata alla sua malattia, che le darebbe diritto ad esami gratuiti, si crea un inghippo burocratico, di mera organizzazione pratica, che la costringe a rivolgersi ogni settimana, prima di ogni seduta di chemio, ad uno studio di analisi privato, costretta quindi a pagare. Il motivo? Ogni volta che prova a prenotarsi presso il Cup per accedere alle analisi di rito, per le quali l’esenzione di cui gode non le farebbe pagare nulla, non c’è mai posto, è tutto occupato, se non a partire da due mesi circa più avanti. Per ogni seduta di chemio è infatti necessario, come si sa, portare determinati esiti di analisi.

Chiediamo dunque ai vertici Asl di creare un piccolo canale preferenziale, nelle prenotazioni, per questo genere di pazienti. Sarebbe un atto di apertura e generosità, oltre che di buona organizzazione, una dimostrazione concreta di un ente che va realmente incontro ai pazienti. Ci faccia sapere il dottor Delle Donne se si può fare. Confidiamo nella risposta affermativa.