Chissà se molti cittadini tranesi che hanno votato questa Amministrazione si sarebbero aspettati la diffusione di una nuova specie, che loro stessi hanno contribuito a far proliferare col loro “segno” e scritto in cabina. La specie del politico silente. Votato per risollevare Trani, ha invece subito assunto una strana smorfia, un’espressione tirata, quasi un inizio di paresi facciale. Come in un racconto di David Foster Wallace, eccoli, alcuni di loro, immobili e schierati davanti al proprio telefonino per un selfie, all’inaugurazione di turno in campagna elettorale o davanti ai giornalisti delle tv locali che li riprendono con le telecamere dei loro operatori, per il servizio sul consiglio comunale, una delle punte massime del loro curriculum (la foto ed il servizio con primo piano per il consigliere, intendo).

Il comune denominatore di questa specie che prolifera è il mutismo ma anche quel sorriso tirato e fisso, inquietante. Al massimo qualche telefonata all’amico giornalista, con preghiera di pubblicazione e citazione. Poi per il resto, mai un intervento a braccio, mai un’idea, mai un progetto, mai una proposta, mai una presa di posizione, mai una reazione a fronte di una città che sta perdendo tutto : ospedale, cinema , teatro, punti di riferimento, verde pubblico. Niente. Come iene ridens senza denti, vagano senza lasciare traccia, con quel sorriso anonimo, senza capire gran che della realtà che li circonda, tra Facebook ed il silenzio. Certo, questi sono i consiglieri preferiti dai manovratori della politica, quei quattro o cinque che la usano a piacimento proprio e che non vogliono disturbatori o menti attive, che potrebbero infastidire.

Li ricorderemo così, col viso tirato per le foto e senza mai aver conosciuto la voce, o dopo averla dimenticata, per fortuna, come le loro persone.