«Sono stato questa mattina testimone oculare del “delirio” che si è creato davanti al CUP di Trani. C’era tanta gente (compreso il sottoscritto) che non sapeva che per entrare (sia per pagare, sia per fare le visite) doveva essere munito di green pass». E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale di Trani Vito Branà (M5S).

«Per me nessun problema perché ce l’avevo scaricato sul telefonino, ma c’era gente anziana che pur vaccinata non lo aveva con sé. Sono stato dal Responsabile amministrativo e mi ha detto che ieri il direttore generale ASL BT Delle Donne ha firmato questa ordinanza. Se non si è muniti di green pass non si può accedere, o si può entrare con un tampone rapido. Questo anche per coloro che avevano già prenotato le visite e addirittura già pagate.

Inoltre per le donne in stato di gravidanza “a rischio” è necessaria una dichiarazione del medico curante/ginecologo che attesti che al momento non può essere vaccinata.
Le comunicazioni fuori c’erano, ma si confondevano con le altre e ho chiesto di apporre fuori un avviso a lettere cubitali. Ho sentito in tutte le salse che da oggi era necessario il green pass per i trasporti, per le scuole, MA NON PER ENTRARE NEI CUP!!! Avvisate soprattutto gli anziani, perché scene tipo quelle che ho visto oggi, sono il frutto di una comunicazione da parte della sanità pugliese da “terzo mondo”».