«A partire dal 19.10.2020 è stato introdotto nella città di Trani il sistema di raccolta differenziata cosiddetto “porta a porta” con invasione di bidoni di plastica, allocati sugli spazi pubblici dinanzi ai fabbricati condominiali e sulle strade, in palese violazione delle norme del regolamento sulla gestione dei rifiuti urbani, con riferimento alle distanze, alla particolarità dei luoghi, agli orari di stazionamento, all’igiene (art. 13, comma 8, 9, 10, 11 e art.16)». Parte così una nota dell’Avv. Alessandro Moscatelli presidente del comitato Trani No alla Raccolta Porta a Porta.

«Il posizionamento dei bidoni di plastica sui marciapiedi impedisce il passaggio anche ai soggetti diversamente abili ed ai passeggini dei bambini – spiega ancora Moscatelli – I carrellati di plastica condominiali sono praticamente allocati per l’intera giornata (e non per gli orari previsti), dappertutto sul suolo pubblico. I bidoni delle utenze non domestiche sono allo stesso modo posizionati per l’intera giornata sugli spazi pubblici ed, in alcuni casi, i gestori delle attività sono stati costretti a munirsi di armadietti in legno per tentare di limitare almeno visivamente l’impatto di centinaia e centinaia di questi manufatti di plastica palesemente lesivi dell’immagine della città e dell’igiene, soprattutto nel centro storico. E’ evidente che tale sistema è inadeguato, considerato che i bidoni di plastica permanentemente posizionati sul suolo pubblico possono costituire pericolo per l’igiene e l’incolumità pubbliche».

«Diversamente opinando, ci dovrebbe essere una particolare autorizzazione amministrativa in deroga alla tassazione degli spazi e delle aree pubbliche, una speciale autorizzazione per la allocazione di armadietti in legno sui marciapiedi e sulle strade, un controllo sulla compatibilità di detti manufatti con la particolarità delle aree del centro storico di pregio storico-architettonico, una pedissequa osservanza alle norme igienico-sanitarie con il rigoroso controllo del lavaggio e della igienizzazione dei bidoni. Se si effettuassero in maniera approfondita i controlli e le ispezioni ai sensi dall’art. 47 del Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani, ne verrebbe fuori un disastro».

«E’ evidente che tale sistema di raccolta è inadeguato. Siamo a chiedere che si adottino dei correttivi per limitare l’impatto devastante dei bidoni di plastica sull’immagine e sull’igiene della città prevedendo, magari a partire dalle utenze non domestiche, cassonetti a scheda dedicati in aree opportunamente individuate».