Fino a qualche tempo fa hanno fatto una vita da “aristo gatti”, con pasti regolari e continui garantiti da vari volontari e soprattutto da un’associazione ufficialmente preposta e investita dal Comune di Trani, per il sostentamento della colonia felina, bella, pulita e buona ma che rischia di morire di fame nel giro di poco tempo.

Da “aristogatti” rischiano di diventare “plebeogatti” o “sfigatti”, parafrasando il simpatico nome del gatto di Robert De Niro in “Ti presento i miei”, quello che sapeva tirare lo scarico per intenderci.

La colonia felina, composta da una cinquantina di esemplari sta ora però creando un problema di quiete pubblica, socio comunitario, permettetemi l’espressione.
Da qualche tempo infatti, poiché gran parte dei componenti dell’associazione di cui sopra “sono diventati anziani e non ce la fanno a portare il cibo ai gatti, come un tempo”, afferma la lettrice che ci ha contattati, sono rimaste solo due persone, la stessa signora che ci scrive, ed un’altra che manda suo figlio a comprare qualcosa da dare ai gatti. Secondo la nostra lettrice, il Comune dovrebbe revocare l’incarico pregresso all’associazione nominata per il sostegno degli animali e provvedere incaricando altri soggetti.

Il problema potrebbe sembrare di secondo piano, visti i tempi, ma non lo è. Il cibo fornito da due sole persone per tanti gatti non può essere portato lì per sempre ed in modo abbondante ed i felini, specie d’inverno, quando i morsi della fame si fanno sentire di più, emettono i loro striduli lamenti, invadono il portone ed il cortile della nostra concittadina e creano grande disagio agli abitanti della zona occupata: lungomare Chiarelli, via De Roggiero, zona scuola De Amicis.

Certo, i gatti servono, soprattutto per mangiare i topi, vista la vicinanza dello sbocco del canalone (poi me ne occuperò per la prospettiva della costruzione di nuovi lidi nel “vicinato” marittimo). Ma la situazione sta divenendo insostenibile. La nostra lettrice, tramite il suo avvocato, Massimo Fallu’, ha già inviato ben 4 lettere via PEC al Sindaco, all’assessore all’ambiente Merra e a tutte le altre autorità competenti, Asl compresa.

Dalla prima lettera sono passati quasi 9 mesi, l’ultima è di pochi giorni fa e Raffaella Merra ha sempre garantito, stando al racconto della lettrice, l’intervento dell’amministrazione, che poi, da regolamento comunale sarebbe un atto dovuto.

Inoltre la nostra lettrice ha lamentato la mancanza della Asl veterinaria locale nello “sterilizzare i gatti che in questi anni si sono riprodotti in quantità incontrollata”.

Attendiamo ora risposte per salvare la colonia d’incolpevoli ex aristogatti, ora plebeogatti o sfigatti…

Le foto documentano il numero elevato ed il disagio creatosi nel quartiere. Attendiamo fiduciosi l’intervento dell’amministrazione.