Oggi è un lido rinomato e fra i più frequentati. La nuova proprietà ha saputo stare al passo coi tempi ed investire per regalare ugualmente grandi stagioni estive.

Ma nella memoria di tanti tranesi resta l’estate degli anni 80 e 90 impressa nella memoria. Come se fosse un’unica grande stagione. Espressione di un tempo più felice e spensierato. Le Matinelle di Masino erano uno di questi simboli di quella lunga stagione tranese piena di una luce che sembra irripetibile, con quel caldo ancora mediterraneo e non torrido, come oggi. Con quella luminosità irripetibile e quel mare cristallino. Le ammucchiate alla cassa per prendere i gelati, il figlio di Masino, oggi purtroppo scomparso, col cappello da messicano, i posteggiatori gentili, c’era anche il mio amico Mario.

Il su e giù dalla scalinata, ancora oggi esistente, dalle cabine al mare, dal mare alle cabine, coi palloni sottobraccio e poi in acqua per le partite di pallavolo. Partite interminabili, con l’acido lattico a fare male, come dopo una partita di calcio. E come non dimenticare il piccolo braccio oltre il quale c’era il pericolo di correnti e mulinelli, le fughe sul sentiero, già allora malandato, per arrivare alle Conche.

E come non dimenticare i campi da tennis, sulla parte retrostante del Lido, sormontati da retine e sui quali giocavano esseri per me non umani, in quanto capaci di giocare sotto il sole rovente delle 14. Li vedevo come eroi mitologici. E poi il juke box: interminabili file col gettone in mano per sentire i tormentoni… c’era un tizio, un vero personaggio felliniano, che veniva a ballarci intorno per ore in modo scatenato.

E poi, la sera, le pizze…. croccanti, fumanti, saporite, il cui gusto si mescolava con quello dei fiori e del mare, come se mangiassimo anche quelli. E su tutto, oltre tutto, lui Masino: un uomo buono e simpatico, sornione e gran lavoratore, che teneva tutto sotto controllo, con bonomia e attenzione pure per i più piccoli, insieme a sua figlia che lo affianco’ per tanti anni. Anni d’oro. Anni di una Trani illuminata di quella luce irripetibile.