I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip presso il Tribunale di Trani nei confronti di sedici persone, di cui dieci sottoposti alla custodia cautelare in carcere e sei agli arresti domiciliari. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi figurano l’ex assessore ai lavori pubblici, una consigliera comunale (nel frattempo dimessasi dalla carica) e un funzionario del Comune di Molfetta (tutti sottoposti alla custodia cautelare in carcere) nonché diversi imprenditori, indagati a vario titolo per corruzione ed altri reati.
Presenti anche due andriesi ed un tranese, per quanto riguarda le misure eseguite nella Provincia Bat. Ecco i nomi:
Di Gregorio Valerio, nato a Trani il 21/09/1970, ivi residente;
Caputo Mariano, nato a Molfetta il 20/04/1969, ivi residente;
Castriotta Anna Sara, nata a Molfetta il 12/10/1986, ivi residente;
Conforti Paolo, nato a Putignano il 30/12/1984, residente a Noci;
De Robertis Vito, nato a Molfetta il 02/09/1957, ivi residente;
Bonafede Maurizio, nato a Lavagna il 11/11/1970, residente a Barletta;
Di Santo Riccardo, nato ad Andria il 11/04/1982, ivi residente;
Giancaspro Mauro, nato a Molfetta il 24/08/1978, residente a Bisceglie;
Ieva Francesco Giovanni, nato ad Andria il 20/03/1987, ivi residente;
Ieva Pasquale, nato ad Andria il 01/11/1975, residente a Corato;
Ladogana Andrea, nato a Cerignola il 05/11/1987, ivi residente;
Lisena Orazio, nato a Molfetta 14/11/1965, ivi residente;
Palmiotti Michele, nato a Molfetta il 13/08/1950, ivi residente;
Sancilio Francesco, nato a Molfetta il 06/01/1959, ivi residente;
Tancredi Domenico detto Mimmo nato ad Altamura il 05/03/1982, ivi residente;
Manzi Vincenzo, nato a Biccari il 30/12/1965, ivi residente.
Il provvedimento costituisce l’epilogo di una complessa indagine di polizia giudiziaria, effettuata dalla Tenenza di Molfetta con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche ed ambientali e che, secondo l’accusa, ha evidenziato un sistema basato su accordi corruttivi tramite i quali diversi appalti pubblici del Comune di Molfetta venivano affidati da pubblici ufficiali “compiacenti”, ad una cerchia ristretta di imprenditori, in cambio di denaro e altre utilità (smartphone, computer e lavori privati). Tra gli appalti finiti all’attenzione degli investigatori: lavori di riqualificazione delle strade (asfalti e basolati) e delle piazze “Immacolata” e Aldo Moro”, la messa in sicurezza delle ciminiere dell’ex cementificio, la progettazione del nuovo teatro comunale, la ricostruzione della scuola per l’infanzia “Gianni Rodari”, i lavori di riqualificazione della biblioteca comunale e della “Cittadella degli Artisti”, la realizzazione del nuovo stadio di atletica leggera. Secondo la ricostruzione dell’accusa l’imprenditore di turno, una volta salito a bordo dell’autovettura del funzionario arrestato, senza proferire parola, lasciava la busta con i soldi all’interno del vano portaoggetti o nelle mani del medesimo.
Alcuni episodi sarebbero avvenuti anche durante il primo lockdown nazionale. Complessivamente sono state iscritte, nel registro degli indagati, trentaquattro persone fisiche. Inoltre, e’ stato possibile iscrivere anche sette persone giuridiche, affidatarie degli appalti, in quanto prive di un modello di organizzazione idoneo a prevenire la commissione di reati, così come richiesto dal decreto legislativo del 2001.