Home Attualità Quella Trani senza identità, che ci allontana sempre più

Quella Trani senza identità, che ci allontana sempre più

Un compito non da poco: riavvicinare Trani ai tranesi

È sempre più triste vedere come Trani stia perdendo la sua identità. Con una città senza ospedale, senza squadra di calcio, con un turismo che ha puntato sulla massa informe delle presenze, senza tra l’altro una linea programmatica; con una politica che da tempo ha appaltato linee di azione, scelte e profili a Bari, con tutti le conseguenze che ne seguono. A cominciare da una classe dirigente spersonalizzata, che nei momenti chiave, dalle elezioni in giù, continua a consegnarsi nelle mani del politico di riferimento (ovviamente non tranese). Con un turismo che avrebbe dovuto puntare sulla qualità, sulla ricercatezza dell’offerta, data la natura della città, estremamente raffinata e basata sull’arte e sulle tradizioni, pure quelle cancellate (vedi Caterinette, tanto per fare uno solo tra tanti esempi). Questa tesi non deve essere considerata “passatista”, perché il cuore pulsante della nostra città vive con dolore ma per lo più in silenzio, senza fiatare, questa perdita dell’identità. Lo fa in un modo quasi fanciullesco, in senso buono, ossia innocente, quasi istintivo, inconsapevole, riversando e ricreando, specie nei social, una miriade d’immagini del passato, che molti vorrebbero ricostruire. E perché dovremmo rinunciare a priori a far rivivere quell’identità tranese? È un compito che chiedo di svolgere alle future classi politiche, a chi può portare idee e nuovo orgoglio di vivere e sentirsi tranese. Non sarebbe un obiettivo da poco, perché riavvicinerebbe i tranesi a Trani, ed i tranesi stessi tra di loro, come comunità, che vedo sempre più sfilacciata.

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