“Posso prima io?” è una iniziativa accolta e adottata all’unanimità dall’Amministrazione comunale tranese con tutti gli organi istituzionali, Giunta e Consiglio comunale, con l’ausilio del dirigente e comandante della Polizia municipale Leonardo Cuocci Martorano. “Posso Prima Io?” consente di dotare chi si prende cura delle persone con fragilità di un pass nominativo rilasciato dal Comune di Trani, con cui sarà segnalata la propria priorità nell’accesso alle attività commerciali, farmacie, parafarmacie, supermercati e minimarket, uffici pubblici, banche e uffici postali per poter fare rientro al proprio domicilio nel minor tempo possibile. Le persone verranno dotate di un “badge solidale” che consentirà loro di poter saltare le file.

Ieri la consegna del primo badge solidale alla presenza del vicesindaco Fabrizio Ferrante, dell’assessore con delega alla Polizia municipale Alessandra Rondinone, del consigliere comunale proponente la mozione Vito Branà, e del primo caregiver beneficiario della misura che ha fatto regolare domanda per il pass “Posso prima io?”.

Il sindaco Amedeo Bottaro (ancora assente): «L’inclusione delle persone con diversa abilità – spiega il primo cittadino – è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Come Amministrazione, già da diversi anni, attraverso concreti ed importanti provvedimenti, stiamo portando avanti significative battaglie di civiltà. Con l’iniziativa del badge solidale apponiamo un ulteriore tassello alla facilitazione della vita di persone che ogni giorno, insieme ad i propri familiari, devono affrontare situazioni di particolare disagio, riconoscendo in modo concreto il valore sociale svolto dai numerosi congiunti ed accompagnatori delle persone non autosufficienti o con disabilità. Adesso confidiamo nella collaborazione dei cittadini per rendere la nostra città più inclusiva e rispettosa verso tutti».

«È una campagna di sensibilizzazione nei confronti di coloro che si occupano di persone fragili» prosegue Fabrizio Ferrante, vicesindaco del Comune di Trani ed assessore con delega alle politiche attive per la diversabilità.

Nel momento particolare che stiamo vivendo da più di un anno a questa parte, a causa del diffondersi del Covid-19, tutti affrontiamo tante difficoltà, ma ci sono persone che vivono sulla propria pelle difficoltà maggiori. Sono i caregiver, coloro che si occupano di persone fragili, cosiddette “speciali”, siano essi figli, fratelli o genitori. Quotidianamente essi si devono interfacciare con le amministrazioni pubbliche, i servizi essenziali, come supermercati e farmacie, e, per accedervi, devono mettersi in fila. Il progetto “Posso prima io?” prevede il salto della fila, affinché loro possano tornare il prima possibile ad occuparsi dei loro cari.

Ferrante prosegue: «Questo è un progetto di civiltà, significa recuperare un senso civico globale, che deve accompagnarsi a una evoluzione culturale adeguata rispetto all’urgenza della situazione emergenziale della pandemia. Per accedere ai servizi essenziali e rispettare le norme di distanziamento sociale, sono necessarie per tutti le file, anche per chi quel tempo potrebbe impiegarlo per assistere persone fragili o con disabilità. Il ‘progetto di civiltà’ non è il desiderio di un ‘nuovo mondo possibile’. Esso si muove all’interno delle dinamiche che caratterizzano la contingenza che viviamo, cercando di migliorarle – sottolinea il vicesindaco Fabrizio Ferrante. È un progetto che può far rinascere nella comunità tutta quel senso di responsabilità verso le persone fragili, o comunque bisognose di assistenza e, ovviamente, di coloro che se ne prendono cura in maniera continuativa. Bisogna avere una sensibilità maggiore nei riguardi dei caregiver».

Già dall’inizio di aprile la persona diversamente abile, residente nel Comune di Trani, o in sua sostituzione il curatore, tutore o amministratore di sostegno, può presentare domanda per il rilascio del pass “Posso Prima Io?” e viene rilasciata al caregiver stesso. L’avviso pubblico, infatti, è stato pubblicato dagli inizi di aprile sul sito del Comune di Trani. In allegato all’avviso pubblico c’è un modello di domanda che è stato esemplato su quello del rilascio dei pass per le automobili per le persone con disabilità.

«Nella domanda – specifica Ferrante – si chiede la documentazione necessaria: fotocopia di documento di identità, la foto formato tessera e la certificazione dello stato di disabilità, in sostanza il verbale della Legge 104, l’articolo 3, comma 3, che abbiamo preso in considerazione per restringere la platea dei beneficiari, che riguarda le disabilità più gravi».
«L’iniziativa nasce dalla sensibilità del gruppo locale del Movimento Cinque Stelle – come spiega il consigliere Vito Branà – e ha come obiettivo quello di rendere Trani una città più solidale affinchè nessun cittadino rimanga indietro».

L’istruttoria è in capo al Comando di Polizia Locale, a cui si può indirizzare la domanda alla posta certificata [email protected], oppure presentata pro manibus presso il comando di Polizia locale. La Polizia municipale valuterà le condizioni per il rilascio del pass, predisposto per una validità di cinque anni. Il suo rinnovo avverrà con la presentazione di una richiesta in carta semplice, esente da bollo, corredata dal certificato del medico che confermi il persistere delle condizioni sanitarie che hanno dato luogo al rilascio. È possibile riportare nella domanda il nominativo del sostituto del “caregiver”. In quest’ultimo caso l’istanza dovrà essere corredata da dichiarazione di accettazione del ruolo di “caregiver”, resa dallo stesso, debitamente datata e sottoscritta, fotocopia del documento d’identità personale di quest’ultimo e da una foto formato tessera da applicare sul Pass. Si chiede semplicemente un contributo di soli 5 euro per le spese di grafica e stampa del badge stesso”.

«Come funziona? Il badge si esibisce ai gestori dell’attività commerciale che sanno che la pubblica amministrazione tranese ha certificato la sussistenza dei requisiti per rilasciare quel badge solidale, e che, in effetti, – spiega Ferrante – chi lo mostra ha effettivamente una persona fragile da dover assistere in maniera continuativa, e che non può perdere tempo. Il nostro è un auspicio, non un obbligo per nessuno. Questa è essenzialmente una campagna di sensibilizzazione, ecco perché l’iniziativa è in forma interrogativa: Posso prima io?».

Agli esercizi commerciali che aderiscono si stanno opportunamente distribuendo delle vetrofanie, in modo tale che anche il caregiver sappia che in quell’attività può saltare la fila. Questa è una maniera per aiutare nella quotidianità i caregiver, affinché quei cinque minuti in più persi per fare le file, possano invece essere utili alla persona da loro assistita per soddisfare esigenze di carattere personale.

«È un piccolo aiuto che è sintomo di civiltà. Pensare alle persone più deboli e più fragili in questo momento particolare è motivo di orgoglio non solo per l’amministrazione, ma per l’intera comunità tranese, che non può non vedere di buon occhio questa iniziativa. Trani è comune capofila in questa proposta che è assolutamente trasversale. Auspichiamo – chiosa Ferrante – il coinvolgimento di tutte le attività commerciali del territorio, nonché delle strutture pubbliche e private, nello spirito di collaborazione e nel rispetto di regole di civile convivenza, attraverso l’utilizzo di corsie preferenziali per le categorie più fragili della popolazione, quali anziani, disabili, donne in stato di gravidanza e caregiver».

Sul sito del Comune di Trani è stata creata una sezione dedicata all’iniziativa dove è possibile sia consultare l’avviso pubblico, sia scaricare il modello di domanda da compilare ed inviare al Comune.