Tra le voci relative al Recovery plan finalizzato all’accesso dei soldi dall’UE, ho letto “finanziamenti per il potenziamento delle strutture sanitarie locali”.

Mi chiedevo se i politici locali avessero intenzione, oltre che trastullarsi sui social e sulle chat, combattendo coi nemici interni o contro i giornalisti scomodi, avessero intenzione di provare ad abbozzare una proposta di potenziamento/ rilancio dei servizi sanitari di Trani. Sarà una visione settoriale, sarà una richiesta “impossibile”, ma dopo aver finito i video di auguri al sindaco, dopo aver combattuto le cattive e inutili battaglie per obiettivi di piccolo cabotaggio o da ordinaria amministrazione, non sarebbe il caso di sedersi a tavolino e cercare di approfittare di questi finanziamenti per riportare a Trani un contesto sanitario degno di questa città? Una città con quasi sessantamila persone, che d’estate diventano centomila, che attrae migliaia di persone ogni settimana da tutto il territorio pugliese, che sarebbe, sulla carta, un fiore all’occhiello del panorama turistico pugliese? Vogliamo riprogrammare l’esistenza di un vero Pronto soccorso ed un minimo di posti letto? Vogliamo rivalutare le potenzialità delle nostre strutture sanitarie ed i profili professionali che ci potrebbero lavorare? Lo dico in concomitanza di un’occasione, il Recovery, senza che ci siano di mezzo mire elettorali (sono lontane le varie competizioni) o discorsi campanilistici. Solo, chiedo, un pensiero di rappresentanza per questi poveri tranesi.