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Quella politica che fa acqua (nel vero senso) e lo sfregio al Passato

Le piccole e tristi storie di oggi contro la Storia di Trani

Mi domando sempre più spesso che espressione, che atteggiamenti, che reazioni avrebbero oggi i politici più rappresentativi della Storia politica di Trani, assistendo, dall’ altro mondo, alle miserie del presente. Sì insomma, Pastore e Mongelli, Gagliardi e Attilio Perrone Capano, Visibelli. Proprio loro. Cosa penserebbero nel vedere consiglieri che pur di chiedere perdono al sindaco, dopo un atto di lesa maestà, si danno del “cretino” pur di essere riammessi a corte o chiedono scusa quasi piangendo.

Cosa avrebbero pensato i nostri politici di una volta, dopo la notizia che abbiamo letto noi in questi giorni grazie a Maria Grazia Cinquepalmi, che ha scoperto la bolletta mostruosa (oltre 2000 euro) pagata dal Comune di Trani, quindi da noi, per una scuola che è stata chiusa da due anni, la Papa Giovanni XXIII , ed un’altra bolletta di una scuola primaria che ammonta, sempre per l’acqua, a 17.000 euro? Dove sono gli assessori che dovrebbero controllare queste anomalie, giusto per usare un eufemismo? Si annunciano finanziamenti per la ristrutturazione della prima scuola e non si controlla nemmeno come sia possibile che venga fuori una bolletta del genere per una scuola che non è frequentata, anzi, versa pure nel degrado più assoluto?

È anche vero che qualche schiena dritta esiste ancora. Tornando alla questione della richiesta di accesso agli atti per l’iter dei parcheggi, trattata nelle mie Pagelle di ieri, due consiglieri su quattro non hanno ritirato la suddetta richiesta (Befano e Ruggero si sono ritirati, Biancolillo della Lista Con e Mannatrizio, PD, per dovere di cronaca, hanno confermato quella volontà e attendiamo pure noi gli sviluppi dalla conferma del loro accesso agli atti). Speriamo che non ci siano ritorsioni contro di loro. Ma ci chiediamo ancora: come è possibile che fa più scandalo, per il sindaco, che si è inalberato parecchio, una richiesta di accesso agli atti e non le tante contraddizioni mostrate fino ad ora dalla sua politicamente modesta maggioranza? Accessi agli atti ad Amet a go go, gente che non si presentava a votare, deleghe disattese senza fare un cacchio da parte di alcuni consiglieri, gente che pensava al suo orticello e pensava e pensa a come fregarlo, magari con la creazione di qualche nuovo gruppo che possa ricattarlo. Dinanzi a tali atti nulla di che, nessuna sfuriata da Amedeo, anzi, premi, a seguire per gli ex ribelli.

Questa maggioranza appare forte nei numeri, ma debole nella visione politica. Bulgara nei numeri, ma italiana – nella peggiore delle accezioni, vicina al concetto di commedia all’italiana – nel modo di porgersi alla città.

Cosa avrebbero detto i politici di ieri nel vedere ghettizzata e ridicolizzata, a volte, l’unica persona davvero in grado di fare opposizione, guarda caso fuori dal consiglio? Ossia la Cinquepalmi? Cosa avrebbero pensato nel leggere la notizia di ieri: rinviati ancora i concorsi Amiu fino a data da destinarsi? Ancora? Ma perché? Con tutti coloro che aspettano? Perché non attuare un’organizzazione mirata per sbloccare questo nodo?

Ed infine: ma dove sta scritto che uno che è stato eletto consigliere e poi viene nominato assessore, anche se offre performance scadenti, da assessore, si dimostra scarso/a, non porta risultati, non si rapporta a dovere con l’ambiente socio politico, fa uscite a vuoto, dove sta scritto che non possa essere rimosso/a? Quale diritto divino stipula questo contratto a favore d’incapaci? Me lo chiedo da un po’, convinto che una politica nuova non può essere ridotta a squallidi numeri in consiglio e “consiglierini” buoni per alzare la mano, con al guinzaglio i loro assessori di riferimento e se lo chiederanno, anche in questo caso, Pastore, Visibelli, Gagliardi e tutti gli altri. Che peccato, che pochezza. Trani non meritava tutto questo, ma una classe politica attenta, slegata dai bilancini di partito, dalle ambizioni personali, dalle perdite di tempo, dalle disattenzioni varie. Non meritavamo una politica che fa acqua nel vero senso della parola. E io pago.

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