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Barba e Capelli: Amedeo mandali a lavorare

Un'altra riunione di maggioranza interlocutoria

È vero che il romanzo “Le avventure di Bottaracchio”, che richiama “Le avventure di Pinocchio” sta per arricchirsi di una nuova puntata? È vero che ora il nostro sindaco è preso da problemi giudiziari personali (rinvio a giudizio per chiavistelli vari) e da altri che potrebbero investire pezzi della sua composita, scomposta e destrorsa maggioranza. Ma è anche vero che ci aveva promesso, col secondo mandato, di far correre la Città e la macchina amministrativa, di aver fatto tesoro degli errori del passato, di poterci proporre una Giunta non bisognosa di rodaggio, poiché stavolta niente tecnici ma gente già proveniente dalla politica e quindi già pronta a guidare la macchina amministrativa senza rallentamenti e scossoni, gomme forate o tempi morti per le chiacchiere da social di vari assessori spompati, ché scrivono tanto (su Fb) e lavorano poco.

Invece nulla di tutto questo. Niente provvedimenti a firma degli assessori ed ancora: giorni persi o a litigare coi dirigenti o a guardarsi l’ombelico o ad attaccare i giornalisti scomodi (scomodo) o a rivangare i tempi passati perdendo di vista il presente coi suoi problemi reali, con le rabbie di varie categorie di cittadini.

Bottaracchio nostro ci ha detto una bugia, quindi ora deve rimediare. Ci aveva promesso macchina spedita e zero rodaggio, ci ritroviamo con lentezza, balbettii, litigi, perdite di tempo, assessori appannati o dall’età o dalla boria personale (la famosa ubris greca, cui però segue sempre la tisis-la caduta-).

Amedeo, reduce da frequentazioni politiche di un certo livello, da Orlando a Gualtieri, ad altri contatti coi democrat nazionali, magari ci prova pure a fare e proporre alla sua scadente squadra qualche cenno o spunto di politica vera. Magari ogni tanto un po’ d’ispirazione gli viene. Ma poi deve scontrarsi con l’amara realtà di una maggioranza che vanta frequentazioni e confronti politici al massimo con qualche piccolo ras locale, provinciale o regionale, che pensa solo al proprio ritorno personale (ovvio) e pensa ai poveri cavallucci tranesi, solo in tempo di elezioni.

Ne viene fuori un Bottaro che vorrebbe fare politica ma nelle riunioni tipo quella di domenica deve accontentarsi di ascoltare gente che chiede perdono per errori pregressi o che insulta il giornalista scomodo, ossia il sottoscritto, definito “coglione” da uno degli elementi della Brancaleone band. Mi rivolgo al resto della maggioranza e della cittadinanza facendo notare come dunque avessi ragione a muovere determinate critiche politiche negli ultimi tempi e di come il livello fosse scadente. Gli insulti certificano da una parte l’efficacia, dall’altra la bontà delle critiche.

Ovviamente non mi aspetto la minima solidarietà dai colleghi giornalisti, ma dai lettori e dai cittadini, sempre pronti a sostenermi. Insomma Bottaro va a coppe e quelli vanno a spade. Il sindaco, alla fine della riunione di domenica ha detto di voler incontrare in settimana tutti i partiti e movimenti della Brancaleone band e poi prenderà le sue decisioni definitive. Rimpasto assortito con azzeramento e – speriamo per la Città – mancata riconferma di qualcuno, o ridistribuzione delle deleghe. Oltre questo ci sarebbe l’opzione dimissioni e tutti a casa, ipotesi molto lontana dalla realtà secondo noi ma utilizzata dal sindaco sperando di dare uno scossone all’ambiente oltre che un richiamo ad una condotta politica degna di Trani e dei tranesi.

Mentre infatti famiglie, studenti e lavoratori, commercianti in particolare, sono alle prese con problemi vitali, questi pensano a salvarsi il sedere o ad insultare i giornalisti. Se il cittadino medio ha rivotato Bottaro dandogli fiducia, certo non si aspettava di ritrovarsi un’offerta politica tanto goffa e scadente. Le avventure di Bottaracchio continuano?

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