C’è una nuova variante che pone delle pesanti zavorre al governo di centro sinistra tranese, guidato dal sindaco Bottaro: i personalismi esasperati di singoli attori dell’azione amministrativa.

C’è l’assessore che “boicotta”, nel senso che rallenta un provvedimento perché viene da un consigliere ed il primo provvedimento vorrebbe che fosse invece frutto di una propria personale iniziativa. C’è l’assessore che parte lancia in resta per sparare l’annuncio di un finanziamento, senza confrontarsi col resto dell’amministrazione e senza sapere se questo finanziamento effettivamente arriverà, rischiando di fare figure barbine e rischiando di farle fare al sindaco. C’è l’assessore che si crede il grande navigato stratega e si assume il diritto di fare paternali ai giovani consiglieri, quando quelli magari sanno già muoversi meglio di lui, visti i risultati…

E che dire di qualche consigliere che fa la romanzina sugli accessi al mare alla sua stessa amministrazione che ha in quell’alveo parecchie pecche e coscienza sporca? C’è una forte spaccatura in questa maggioranza tra chi vorrebbe emergere e forse non ha ancora presente il senso della misura, nella gestione di se stessi e dei rapporti coi media, alquanto difficili per alcuni, fatta eccezione per i giornalisti compiacenti e reggi microfono e, peggio, coi social. In quest’ultimo caso c’è una forte distorsione per alcuni consiglieri e alcuni assessori più giovani, che invece di confrontarsi col sindaco o coi loro partiti d’appartenenza, a cui devono gratitudine per il piatto in cui mangiano, sfruttano quei social come penoso sfogatoio personale o luogo in cui chiamare a raccolta da veri bulli, i propri amichetti/e, per contrastare i propri nemici. Altro che esempio per la comunità.

La distorsione si completa con l’ulteriore contrasto tra questi consiglieri e assessori apparentemente più volenterosi, ma spesso inefficaci o tarpati dall’inesperienza e dai modi snob, supponenti, tipici degli “acerbi” in politica, e quei componenti della maggioranza abulici, passivi e parassitari, che nulla fanno, tranne che alzare la mano in consiglio e giocano al ribasso, puntando ad un livellamento verso il basso che magari coinvolga anche gli acerbi volenterosi ma boriosi e poco efficaci, poco funzionali. Ne vengono fuori due gruppi ugualmente poco incisivi per il bene della città, fatta eccezione per amici ed elettori meritevoli di beneficio di feudale memoria. Altro che nuovo.

Dinanzi a tale quadro è sempre più giustificato un sindaco che debba caricarsi interamente la baracca sulle spalle, magari prendendo decisioni in autonomia, pur di far girare la macchina, insieme ad alcuni dirigenti effettivamente in gamba che stanno certificando la sua fortuna politica, a dispetto di una squadra tanto scadente e litigiosa o narcisista.

Il sindaco lo ha capito (e pure noi) e si gioca giustamente le proprie carte in quella direzione.

E pensare che l’accusa di accentratore, mossagli da parte di chi scrive, qualche mese fa, provocò un “provvidenziale” putiferio.

Oggi, alla luce dei risvolti attuali della politica ed a fronte di un gruppo e classe politica mai tanto scadenti, lo utilizzo come un complimento. In attesa di un altro atto provvidenziale e di svolta: un azzeramento con rimpasto, col cambio di almeno quattro assessori, non con un ipocrita ridistribuzione delle deleghe, che possa risollevare le sorti di un’amministrazione (meno ci interessa) e di una città (più c’interessa ma le due cose sono collegate). Davvero strana la politica. Ma spietata, per fortuna, a lungo termine, con incapaci, approfittatori presuntuosi e “carrieristi”.